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Prese di beneficio in Borsa dopo il rally dei giorni scorsi. Ctz ai minimi storici, occhio alla Fed

I risultati corporate Usa e la delusione sul dato degli ordini dei beni durevoli colpiscono Wall Street (dove è rientrato l’allarme per la tempesta di neve) e trascinano il Dow Jones in calo del 2%, anche a causa di una seduta condizionata da volumi sottili (un terzo della media a causa proprio dell’allarme sull’arrivo di quella che si pensava sarebbe stata la peggiore nevicata della storia).
Giù anche il Nasdaq che cede l’1,95% e l’S&P500 che perde il 3%. L’andamento di Wall Street, insieme al calo della Borsa greca, appesantisce l’Europa dove sono scattate le prese di beneficio in attesa delle decisioni della Fed di domani (il mercato ragiona sui tempi dell’aumento dei tassi di interesse ora che la Bce ha lanciato il Qe). Milano dopo aver perso l’1% circa limita il calo e chiude a -0,53%. Si appesantiscono invece nel pomeriggio, in linea con gli umori d’oltreoceano, le altre principali Piazze: Parigi -1,09%, Francoforte -1,57%, Madrid -0,91%, Londra -0,6%.

Se i listini del Continente non hanno risentito particolarmente della tempesta Syriza all’indomani delle elezioni che ne hanno decretato la vittoria, su Atene oggi si sono scatenate le vendite. L’indice ha chiuso in deciso calo affossato dalle banche e il sell off si è intensificato dopo l’ufficializzazione della nomina di Yanis Varoufakis a ministro delle Finanze nel nuovo governo greco guidato da Alexis Tsipras la cui linea dura preoccupa gli investitori nonostante le rassicurazioni sulla volontà di non uscire dall’euro.

In rialzo lo spread Btp-bund che chiude a 115 punti base. I titoli di Stato continuano a beneficiare dell’abbondante liquidità, soprattutto dopo l’annuncio del Quantitative easing. Oggi il Tesoro italiano ha registrato una forte domanda e un nuovo minimo storico per il CTz assegnato in asta nel primo collocamento dopo l’avvio del QE da parte della Bce. Nel dettaglio la nona tranche del CTz scadenza 30 agosto 2016 da due miliardi ha registrato una domanda per 3,17 miliardi. Il rapporto tra domanda e offerta si è attestato a 1,59. Nuovo minimo storico per il rendimento, sceso di 21 punti base allo 0,281%. In salita però lo spread Btp-bund a 116 punti base.

L’indice Micex di Mosca sale dell’1,92% dopo l’avvio negativo in scia alla decisione, comunicata ieri sera a mercati chiudi, di S&P di abbassare il rating del paese a livello spazzatura. Per Mosca la decisione dell’agenzia Standard & Poor’s di abbassare il rating della Russia e’ stata presa per ordine diretto di Washington: “Il fatto che questa decisione è stata presa oggi non è sorprendente – ha affermato il vice-ministro degli Affari esteri, Vasily Nebenzia, all’agenzia di stampa Ria Novosti -. Non è avvenuta per una strana coincidenza, ma corrisponde con una nuova ondata di isteria anti-russa. Non ho alcun dubbio che è stata presa non su suggerimento, ma su ordine diretto di Washington”.

Il petrolio Wti risale di circa l’1% a 45,63 dollari al barile e il cambio euro dollaro recupera terreno a 1,1368 (+1,16%). Come detto negli Usa hanno deluso i risultati di alcune big corporate come Caterpillar, Microsoft, P&G, proprio frenate dal dollaro forte. Cade Intel in attesa dei risultati e penalizzata dai dati degli altri colossi tecnologici. Sotto le attese però anche gli ordini di beni durevoli di dicembre che sono scesi del 3,4%. Sopra le stime invece le vendite di case nuove di dicembre +11,6%, l’indice sulla fiducia dei consumatori balzato a 102,9 a gennaio e l’indice Pmi Markit di gennaio a 54 punti. In calo l’indice della Richmond di Fed a 6 punti da 7.

Piazza Affari recupera terreno nel pomeriggio grazie alla corsa di Saipem, miglior titolo del Ftse Mib +4,04%, spinto da indiscrezioni per cui sarebbe favorita nella gara per la realizzazione dell’oleodotto di Kashagan, che potrebbe valere fino a 2 miliardi dollari. Bene anche A2A +3,21%, Mediobanca +2,05% e Autogrill +1,7%. In fondo al Ftse Mib Cnh Industrial -3,33%, Fca -3,02%, Moncler -2,4%, Stm -2,39%. Banzai ha ricevuto l’ammissione alle negoziazioni da Borsa Italiana. Banzai Spa, internet company specializzata in e-commerce e editoria verticale online, che fa capo per il 28,1% alla Sator di Matteo Arpe e al fondatore Paolo Ainio che ha medesima quota.

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