Da che mondo è mondo l’uomo si è sempre ingegnato di conservare il cibo il più a lungo possibile per farne scorta nei periodi grami con metodi più o meno empirici e francamente non sempre propriamente salutari. Ma se dobbiamo datare la scelta di accumulare verdure e ortaggi estivi con i loro sapori per dare più gusto alle tavole invernali allora dobbiamo rifarci al primo decennio del diciannovesimo secolo quando il francese Nicolas Appert pasticciere e distillatore arrivò alla conclusione che i cibi si conservano più a lungo se contenuti in bottiglie a chiusura ermetica immersi in acqua bollente per un tempo variabile a seconda del tipo di alimento. Un ulteriore impulso alla sua scoperta arrivo dall’inglese Pierre Durand che adattò il metodo sostituendo i recipienti di vetro con scatolette di latta e ne registrò il brevetto venduto poi agli imprenditori Bryan Donkin e John Hall. È così prima in Gran Bretagna poi in Francia e negli Stati Uniti nacquero le derrate in scatola subito adottate per l’approvvigionamento militare.
La grande avventura di Francesco Cirio dal carretto a mano di Porta Palazzo all’industria internazionale dei Pelati Cirio
Per la cronaca in Italia la prima fabbrica di conserve in scatola venne fondata a Torino nel 1856 per iniziativa di Francesco Cirio, giovane geniale che acquistava verdura a un prezzo ridotto al mercato di Porta Palazzo a Torino in prossimità dell’ora di chiusura e poi la rivendeva su un carretto a mano nei quartieri periferici della città. Visto che le cose andavano bene il giovane pensò come studiare per affrontare il rapido deperimento delle verdure fresche. E si ingegno prendendo in affitto un locale a Torino in via borgo Dora 34 dove fece installare un camino contenente due caldaie. Iniziò conservando i piselli, l’operazione ebbe successo e da lì comincio a conservare anche pomodori e ortaggi di tutti i tipi. Ma la cosa che più gli diede successo fu il pelato Cirio che fu subito apprezzato dal pubblico e dagli operatori dell’esposizione universale di Parigi nel 1867. A questo punto il giovane ragazzo venditore di verdure col carretto a Porta Palazzo diventò un brillante industriale aprendo stabilimenti a Castellammare di Stabia Milano Berlino Londra Bruxelles Parigi Belgrado e Vienna.
Grazie al procedimento della conservazione oggi è facile approfittare della buona stagione e dei suoi frutti dell’orto per fare riserva di sapori e profumi estivi da conservare a casa e utilizzare in occasioni future.
“Il grande libro delle conserve – 170 ricette dolci e salate” pubblicato da Slow Food
A questo proposito viene utile per chi voglia cimentarsi in questo mondo “Il grande libro delle conserve – 170 ricette dolci e salate” pubblicato da Slow Food editore a cura di Federica Vizioli con la collaborazione di Grazia Novellini che propone un ampio ventaglio di conserve di verdure dell’orto sott’olio, sotto aceto, fermentati e sotto sale, in agrodolce e anche conserve di frutta e verdura al naturale, frutta e verdura essiccata, confetture e marmellate, frutta candita sciroppata e sotto alcol, gelatine mostarde e salse, liquori e sciroppi, succhi di frutta. Insomma, c’è solo l’imbarazzo della scelta e la voglia di pregustare preparazioni salutari che possano riproporre gusti profumi e sapori dell’estate sulle nostre tavole invernali.
Il ricettario dà indicazioni utili circa la stagionalità della frutta o degli ortaggi da conservare con consigli per fare buoni acquisti. Dall’ampia scelta di ricette proponiamo questi gustosi peperoncini ripieni che si possono realizzare con grande facilità e grande conseguente soddisfazione.
La ricetta dei peperoncini ripieni di tonno e acciughe
Ingredienti
24 peperoncini tondi dolci Rossi
240 grammi di tonno all’olio extravergine di oliva
12 acciughe sotto sale
due bicchieri di aceto di vino bianco
olio extravergine di oliva
sale
Procedimento
Pulite e lavate i peperoncini. Asciugateli ed eliminate la calotta superiore così da poterli ripulire dai semi. Mettete sul fuoco una pentola di acqua, salate e unite l’aceto. Quando bolle tuffatevi i peperoncini per un paio di minuti scolateli e lasciateli asciugare in un luogo fresco per un giorno.
Farciteli con il tonno sminuzzato mescolato alle acciughe dissalate e spezzettate. Se preferite potete riempirli con tonno e capperi dissalati e sminuzzati oppure semplicemente con i filetti di acciuga. Sistemate i peperoncini in barattoli di vetro e ricopriteli di olio extravergine lasciate i contenitori aperti per tre o quattro ore per dare il tempo al prodotto di assestarsi poi tappateli. a questo punto poneteli a un processo pastorizzazione facendoli bollire in una pentola avvolti in canovacci per ripararli dagli urti e coperti di acqua per 20 – 30 minuti. Dopo circa un mese potete cominciare a usarli.