Sì all’esclusiva a Unipol, 2,1 miliardi di finanziamenti, remunerazioni al board Premafin fino al l’approvazione del bilancio 2012 e tabella di marcia. Si solleva il velo sul complesso accordo tra Unipol e Premafin – Fondiaria Sai. Il documento dell’accordo, richiesto dalla Consob con sollecitudine per fornire al mercato una completa informativa sull’operazione, è stato pubblicato solo a tarda sera. Alla fine di una giornata ancora dominata dalle indagini avviate dalla Procura di Milano sulla galassia Ligresti e dai rumors sulla preoccupante situazione del gruppo assicurativo Fonsai arrivati nei giorni scorsi da fonti giudiziarie. Si è parlato di situazione “allarmante” e un’inchiesta “più complicata di quella del San Raffaele”. Sul tavolo della procura c’è il sospetto che le operazioni immobiliari in conflitto di interessi tra Fonsai e la galassia Ligresti abbiano depauperato il gruppo assicurativo, anche se per ora l’unico reato ipotizzato rimane quello di ostacolo all’Autorità di Vigilanza.
I COLLOQUI IN PROCURA
Ieri Fondiaria Sai ha replicato con durezza in una nota: “Accostare la situazione di Fondiaria Sai a quella di note e gravi vicende giudiziarie è fortemente lesivo della propria reputazione. E sta producendo impatti negativi sull’andamento del titolo in Borsa”. Per dipanare il groviglio di operazioni e conflitti di interesse, la procura ha in questi giorni intensificato i colloqui. Ieri il pm Luigi Orsi, titolare dell’inchiesta, ha sentito i legali del gruppo assicurativo e oggi come persona informata dei fatti anche il vice direttore generale dell’Isvap Flavia Mazzarella. Il che lascia pensare che ci siano dubbi anche sull’attività di controllo dell’Isvap, che non è mai intervenuta nei confronti né delle transazioni immobiliari in conflitto di interessi né delle consulenze a favore dei Ligresti. Si è poi presentato in Procura in mattinata anche il legale del fondo Ge Capital, tra i creditori di Premafin.
Nella bufera giudiziaria la famiglia Ligresti, come prevedibile, tiene duro. Jonella Ligresti non solo non fa il passo indietro da presidente di Fondiaria Sai, ruolo comunque non operativo dopo la remissione delle deleghe operative dello scorso luglio, ma è rimasta anche tra i candidati della lista di Premafin per il rinnovo del borad. Il che ha suscitato scintille tra chi, come le banche creditrici, avrebbe probabilmente preferito un segno di discontinuità. E già qualche investitore fugge a gambe levate. La Alessandro Proto Consulting, che solo la settimana scorsa aveva annunciato di detenere l’1% circa del capitale di Fonsai come investimento strategico, ha fatto sapere di aver venduto tutte le azioni in suo possesso escludendo nuovi acquisti in futuro: ”I soggetti interessati alla società sembrano più interessati a risolvere questioni personali che a valorizzare l’attività industriale”, ha spiegato. Intanto dopo la débacle di ieri e l’avvio in negativo di questa mattina, i titoli Premafin (+0,88% dopo un +3%circa) e Fondiaria Sai (+6,6%)si risollevano in Borsa.
I DETTAGLI DELL’ACCORDO PREMAFIN-UNIPOL
2,1 MILIARDI A PREMAFIN E FONSAI
Dall’accordo pubblicato ieri emerge che ammontano a 2,1 miliardi i finanziamenti dati dal sistema bancario a Premafin e Fonsai. Nel dettaglio si tratta di 1,05 miliardi di prestiti subordinati concessi da Mediobanca a Fonsai, di 322,5 milioni concessi alla holding da sette banche guidate da Unicredit, 49 milioni dal Banco Popolare e dalla Bpm alla controllata Finadin, 100 milioni a Milano Assicurazioni. E ancora. Il Banco Popolare ha contratti di finanziamento con Immobiliare Milano Assicurazioni e Immobiliare Fonsai per complessivi 48 milioni. Sai Investimenti Sgr, la società di gestione del risparmio del gruppo, dispone di due contratti di finanziamento per complessivi 466 milioni di euro, dovuti principalmente a Intesa, Unicredit e Mediobanca. A carico della Marina di Loano ci sono 60 milioni verso Intesa e Bpm. Se si includono nel computo anche gli oltre 300 milioni di euro di debiti di Sinergia e Imco, le holding ‘private’ dei Ligresti, a monte della catena di controllo di Fonsai.
EMOLUMENTI PER UN ANNO AL BOARD PREMAFIN
Non solo. Dal testo emerge poi che agli amministratori di Premafin, tra cui la presidente Giulia Ligresti, che si dimetteranno anticipatamente, come previsto, ricevano comunque gli emolumenti che avrebbero avuto diritto di percepire fino alla naturale scadenza del mandato (approvazione del bilancio 2012). Si tratta insomma di ancora un anno di stipendio che per Giulia Ligresti lo scorso anno ammontava a 2,12 milioni di euro. Ma di caramelle ce ne saranno per molti: per alcuni dirigenti di Fonsai il rapporto di lavoro prevede infatti delle indennità di fine mandato che ammontano complessivamente a circa 7,1 milioni di euro nel caso in cui la cessazione del rapporto di lavoro avvenga su iniziativa dell’impresa e a 5,4 milioni se la cessazione avvenga su iniziativa del dirigente.
NEL CONTRATTO C’È L’ESCLUSIVA A UNIPOL
Dal documento emerge anche che l’esclusiva che vincola Premafin a Unipol è espressamente disciplinata dall’articolo 4, del contratto tra la compagnia bolognese e la holding dei Ligresti. È questa la pillola avvelenata che ha impedito fin’ora a Sator e Palladio di presentare il loro progetto di ricapitalizzazione alternativo a Unipol. Intanto Sator e Palladio hanno depositato la propria lista
di candidati per la nomina degli organi sociali della compagnia assicurativa in vista dell’assemblea del 23, 24 aprile con Salvatore Bragantini primo candidato della lista per il board e Giuseppe Angiolini per il collegio sindacale.
GIÀ IN RITARDO SULLA TABELLA DI MARCIA
Intanto c’è ancora molta strada da fare per realizzare in concreto l’integrazione Unipol-Fondiaria. E dall’accordo si apprende che ormai la tempistica è in forte ritardo rispetto al piano previsto da Unipol sul fronte della definizione dei concambi e delle delibere che Premafin deve adottare per arrivare alla fusione. La tabella di marcia prevedeva che il 15 marzo scorso i cda di Milano Assicurazioni, Fonsai, Premafin e Unipol Assicurazioni stabilissero gli elementi essenziali della fusione tra cui i range del concambio, che il cda di Premafin approvasse anche il bilancio e convocasse l’assemblea per l’aumento di capitale riservato a Unipol. Il board di Premafin per approvare i conti 2011 e l’aumento riservato a Unipol è invece in programma oggi. Per fine aprile la tabella di marcia originaria, da cui come detto si è già sforato, attende i provvedimenti da parte delle authority coinvolte (Consob, Isvap, Banca d’Italia, Antitrust), dopo i quali potranno partire a maggio gli aumenti di capitale. Sempre alla fine di maggio sono è in agenda il rinnovo dei cda delle società del gruppo Ligresti con l’ingresso dei nuovi amministratori di gradimento di Unipol mentre entro luglio è attesa l’autorizzazione dell’Isvap alla maxi-fusione a quattro su cui le assemblee delibereranno ad agosto per chiudere poi l’operazione, con la stipula dell’atto di fusione, a novembre. Ce la faranno?