Arriva categorica la smentita di Mediobanca su una presunta intesa con Salvatori Ligresti sulla buonuscita da Premafin concessa alla famiglia. “Nessun accordo con i Ligresti, né mai firmati documenti”, fa sapere Piazzetta Cuccia. La saga Fonsai si tinge di un nuovo giallo che ruota attorno a un documento di un paio di facciate sequestrato giovedì scorso nell’ufficio dell’avvocato Cristina Rossello, segretaria del patto di sindacato di Mediobanca. E che Salvatore Ligresti, interrogato la scorsa settimana dal pm Luigi Orsi, dice di aver sottoscritto e poi consegnato all’avvocato Rossello, come fiduciaria dell’accordo. Ma nel documento sequestrato non compare alcuna firma. Inoltre Ligresti ha affermato di non avere informato Federico Ghizzoni e Carlo Cimbri, rispettivamente amministratori di Unicredit e Unipol, citati nel presunto accordo, e quindi di non avere idea se fossero stati messi al corrente della vicenda.
Si tratterebbe secondo Salvatore Ligresti di uno scritto su un presunto accordo tra Ligresti e Mediobanca che sarebbe stato al centro di un incontro tra Ligresti e Alberto Nagel, amministratore delegato di Mediobanca, lo scorso 17 maggio.
L’accordo (presunto) prevede il versamento di circa 43 milioni di euro, il valore delle quote Premafin dei Ligresti (il 30%) prima dell’operazione Unipol, ma anche un ufficio con la segretaria, un autista e una delle cascine di sua proprietà, una sorta di liquidazione per Jonella e il mantenimento dell’attuale attività lavorativa che Giulia e Paolo svolgono in Francia e in Svizzera.Dettagli di un “trattamento privilegiato” che si aggiungono alla già controversa manleva e diritto di recesso inizialmente accordati ai Ligresti da Unipol e poi eliminati frettolosamente per lo sbarramento della Consob (e difesi fino all’ultimo dai Ligresti).
Il primo a far emergere davanti al pm Orsi l’esistenza di questo documento è stato Paolo Ligresti. Poi Jonella, che sarebbe stata presente all’incontro del 17 maggio tra il padre e Alberto Nagel. Oggi è stata sentita come teste dal pm Orsi anche l’avvocato Rossello, che ha custodito il documento in cassaforte, in una deposizione di oltre tre ore e mezza: iniziata per oltre due ore nella mattinata è stata ripresa dopo pranzo per circa un’altra ora e mezza. ”Nessuna dichiarazione”, ha detto l’avvocato Rossello all’uscita del Tribunale. In Borsa Premafin sale dell’1,67%, Fondiaria Sai del 2,74% mentre i diritti cedono il 79%, Fondiaria Risparmio -1,22% e i diritti -66,6%. Unipol cede il 13,26% e i diritti l’84%, le privilegiate -8,40% e i diritti -86,3%.