Salvatore Ligresti, presidente onorario di Premafin e Fondiaria Sai, è indagato dalla Procura di Milano con l’accusa di avere ostacolato la Consob. E’ quanto riporta La Stampa che spiega come ieri la Guardia di Finanza abbia chiesto al costrutture di presentarsi giovedì davanti al pm Luigi Orsi. L’ipotesi di reato è di aver ostacolato la Consob nelle indagini sulle oscillazioni del titolo Premafin durante le trattative di vendita di un pacchetto azionario al gruppo francese Groupama.
Il fatto – L’autunno scorso, mentre Ligresti stava trattando con i francesi, il titolo Premafin aveva iniziato una curiosa altalena che si era conclusa con un aumento del valore di borsa consistente. Merito di questo accrescimento sono stati diversi acquisti di titoli della holding da parte di Vincent Bollorè, vicepresidente di Generali, che era arrivato a guadagnarsi il 5% di Premafin. Il dubbio sorge sulla provienienza di questo pacchetto azionario: si sospetta che fossero un gruppo di titoli stanziati in Svizzera, in gestione fiduciaria presso una filiale del Crédit Agricole, ma indirettamente controllati dallo stesso Ligresti (il quale ha sempre dichiarato di non saperne nulla).
Se tali congetture si dimostrassero vere il finanziere siciliano dovrebbe rispondere di un comportamento poco limpido: da una parte patteggiava con i francesi la vendita di un pacchetto azionario, dall’altra vendeva a Bollorè i titoli per far aumentare di valore l’azione e far pagare ai francesi il prezzo più alto possibile. Ad aggravare la situazione è il fatto questi titoli svizzeri, che si presume appartenessero a Ligresti, non sono mai stati dichiarati alla Consob. Inoltre va ricordato che è stato proprio Bollorè a mettere in contatto Groupama e Premafin per avviare le trattative.
Tuttavia alla fine non era stato portato a termine nessun accordo: i francesi si sono ritirati e al loro posto è subentrato Unicredit.
Era nota la necessità che aveva Ligresti di vendere delle azioni per generare liquidità. Si era infatti esposto verso le banche per centinaia di milioni di euro e quelle cessioni gli hanno consentito di alleggerire i suoi debiti.
La Consob, messa in guardia anche dalla vendita del misterioso pacchetto azionario svizzero, ha deciso di vederci chiaro sulla faccenda. Mentre Alessandro Profumo (allora Unicredit), Federico Imbert (Crédit Suisse) e Alberto Nagel (Mediobanca) hanno dato i chiarimenti necessari, Ligresti ha fatto dichiarazioni vaghe dicendo di non ricordarsi chi avesse incontrato in quei giorni. Giovedì, davanti al pm, dovrà essere più chiaro.