Ormai chiare le condizioni dell’offerta pubblica iniziale (Ipo) che vedrà Prada debuttare alla Borsa di Hong Kong. L’offerta parte il 6 giugno per chiudersi con il pricing del 17 giugno. La settimana seguente, il 24, l’approdo sul listino cantonese. Il gruppo toscano punta a collocare 420 milioni di azioni, ossia il 16,5% del capitale post-aumento. Con il 75% dei proventi sarà finanziato lo sviluppo del business del prossimo biennio, il 15% è destinato al pagamento dei debiti, mentre il 10% restante servirà a rinvigorire il working capital.
Per quanto riguarda le azioni in offerta, il 14% di queste deriva dalla ricapitalizzazione, mentre l’86% sono azioni in vendita attualmente detenute da Prada Holding BV (72% dei titoli da cedere) e Intesa Sanpaolo. Il 90% dell’Ipo è riservato a investitori istituzionali. Prada Holding dovrà seguire una clausola di lock-up di 12 mesi. Prada e Intesa saranno invece vincolate soltanto a sei mesi.
Bookrunner dell’operazione: Goldman Sachs, Banca Imi, Clsa e UniCredit.