Finalmente è arrivata la tanto attesa fumata bianca: Prada ha acquisito Versace per 1,25 miliardi di euro. Dopo mesi di trattative e speculazioni, l‘accordo definitivo è stato raggiunto, con l’acquisizione del 100% della maison milanese da parte del gruppo Prada, che ha concluso l’operazione con Capri Holdings Ltd., proprietaria di Versace. Si chiude così un cerchio dopo un periodo di incertezze, con voci di accordi saltati che sono circolati fino a ieri, quando il Wall Street Journal parlava addirittura di una possibile rottura delle trattative.
L’operazione segna un punto di svolta non solo per i due colossi del lusso, ma anche per il panorama della moda italiana pronta a competere con Lvmh e Kering. Prada, con questa mossa, non solo rafforza il proprio portafoglio, ma consolida ulteriormente la sua leadership nel settore del lusso globale, riportando un altro pezzo importante del made in Italy sotto mani italiane.
Il percorso verso l’acquisizione di Versace
Il cammino che ha portato all’acquisizione di Versace non è stato privo di difficoltà. Nel 2018, Versace era stata acquistata da Capri Holdings per 1,83 miliardi di euro, ma nei successivi anni non è riuscita a raggiungere i risultati attesi. Dopo il passaggio sotto il controllo di Capri, la maison non ha replicato il successo sperato, a causa di una serie di fattori, tra cui il cambiamento dei gusti dei consumatori, che si sono orientati verso un lusso più discreto e meno ostentato, e gli effetti devastanti della pandemia.
Nonostante questi ostacoli, Versace ha continuato a mantenere un valore intrinseco grazie alla sua brand awareness e al suo ricco patrimonio culturale.
La vera opportunità per Prada si è concretizzata lo scorso autunno, quando, il 24 ottobre, la corte federale di New York ha bloccato l’operazione che avrebbe dovuto portare Tapestry a fondersi con Capri Holdings. Decisione che ha costretto Capri a mettere in vendita la griffe della Medusa e il marchio Jimmy Choo. Prada ha colto al volo questa occasione, decidendo di acquisire Versace con l’obiettivo di rilanciarne il marchio e sfruttare il grande potenziale di crescita che ancora risiede in esso.
I dettagli dell’operazione
L’acquisizione di Versace da parte di Prada è stata strutturata come un’operazione cash-free, debt-free, con un corrispettivo in contanti per un valore d’impresa di 1,25 miliardi di euro. Il prezzo finale, soggetto ad aggiustamenti al closing, sarà definito tenendo conto di vari parametri, tra cui la posizione finanziaria netta di Versace al momento del closing, previsto per il secondo semestre del 2025, a condizione che vengano completate le necessarie approvazioni regolamentari.
In aggiunta al pagamento dell’importo in contante, l’accordo prevede che il valore complessivo dell’operazione includa anche il beneficio di perdite fiscali riportabili a nuovo, un vantaggio significativo per il gruppo Prada. Capri Holdings contribuirà inoltre a coprire alcune spese relative all’acquisizione, rendendo l’accordo ancora più vantaggioso dal punto di vista finanziario.
Per finanziare l’operazione, Prada ha sottoscritto un finanziamento da 1,5 miliardi di euro, suddiviso in due tranches: un prestito term-loan da 1 miliardo di euro e un bridge facility da 0,5 miliardi di euro, supportato dalle banche Intesa Sanpaolo e Bnp Paribas. Nonostante il finanziamento, il gruppo mantiene una solida posizione finanziaria netta, che alla fine del 2024 risultava positiva per 600 milioni di euro.
Il marchio Versace: un’icona da rilanciare
Versace, fondata nel 1978 da Gianni Versace, è da sempre uno dei simboli del lusso e della creatività italiana. Nonostante le difficoltà degli ultimi anni, la maison continua a rappresentare una delle realtà più riconoscibili nel panorama internazionale, grazie alla sua estetica distintiva e al suo legame profondo con la tradizione del lusso. Negli ultimi anni, il brand non è riuscito a replicare i successi attesi, con le vendite che hanno sofferto, soprattutto a causa dei cambiamenti nei gusti dei consumatori e dell’incertezza economica mondiale.
Con l’acquisizione, Prada ha l’opportunità di dare nuova vita a Versace, mantenendo intatto il suo Dna creativo e la sua autenticità culturale, ma allo stesso tempo beneficiando della solida infrastruttura e delle competenze che il gruppo ha sviluppato nel corso degli anni, specialmente nei settori degli accessori e delle calzature, dove Prada è conosciuta per la sua maestria.
Parte di questa visione è legata alla spinta di Lorenzo Bertelli, figlio di Miuccia Prada e Patrizio Bertelli, che sta assumendo un ruolo sempre più centrale nella strategia futura del gruppo. Lorenzo, che si occupa di comunicazione e sostenibilità, ha spinto per una diversificazione del portafoglio, mirando anche a marchi iconici come Versace. Sotto la sua guida, Prada ha già dimostrato di saper trasformare un marchio, come nel caso di Miu Miu, che nel 2025 ha superato il miliardo di fatturato.
Con questa acquisizione, Versace cambia finalmente “anima”, tornando sotto il controllo di una proprietà italiana. La maison si appresta a entrare in una nuova fase, anche a seguito del recente addio di Donatella Versace alla direzione creativa del brand. Donatella che continuerà comunque a essere presente all’interno della maison in qualità di chief brand ambassador, contribuendo a mantenere vivo il legame con l’eredità storica del marchio.
“Siamo lieti di accogliere Versace nel Gruppo Prada e di avviare un nuovo capitolo per un marchio con cui condividiamo un impegno costante verso la creatività, la cura del prodotto e un forte patrimonio culturale. Il nostro obiettivo è di dare continuità all’eredità di Versace, celebrandone e reinterpretandone l’estetica audace e senza tempo; offriremo una piattaforma solida, rafforzata nel corso degli anni da continui investimenti industriali e distributivi” ha commentato Patrizio Bertelli, presidente e amministratore esecutivo del gruppo Prada.
“L’acquisizione di Versace rappresenta un passo ulteriore nel percorso evolutivo del nostro Gruppo e aggiunge una nuova dimensione, diversa e complementare. Ci sentiamo pronti ad aprire questo nuovo capitolo. Versace ha un potenziale enorme. il cammino sarà molto lungo e richiederà pazienza e disciplina nell’esecuzione. L’evoluzione di un marchio necessita di tempo e di cura continua. Nonostante il periodo di grande incertezza, guardiamo al futuro con fiducia, proiettati su una visione strategica di lungo termine” ha dichiarato Andrea Guerra, ad del gruppo.