Ppr ha chiuso il 2011 con ricavi in crescita dell’11,1%, a 12,23 miliardi di euro, cifra di poco inferiore alle attese (12,13 miliardi). Il risultato operativo è salito del 17%, a 1,6 miliardi (1,55 miliardi il consensus).
Per quest’anno, Ppr prevede una crescita “sostenuta” del fatturato. Il direttore finanziario, Jean-François Palus, ha già parlato di una tendenza positiva a gennaio. Ai risultati del gruppo francese ha contribuito soprattutto il polo del lusso, in particolare le griffe italiane: le vendite di Gucci hanno registrato una crescita, a tassi costanti, del 18,7%, mentre il margine operativo della casa fiorentina si è attestato al livello record del 30,2%.
Gucci, però, ha visto una frenata delle vendite nell’ultima parte dell’anno. Ciò, insieme al mantenimento del dividendo ai livelli del 2010 (3,50 euro per azione, nonostante un utile netto in crescita del 26,4%, a 1,05 miliardi), sta determinando la bocciatura del mercato. Marginalità da record anche per Bottega Veneta (30%).
Diventa più italiano anche il consiglio operativo del gruppo transalpino: entrano Patrizio Di Marco (numero uno di Gucci), Marco Bizzari (Bottega Veneta) e Franz Koch (Puma).