“Sarà un anno di forte ripresa”, ha ripetuto ieri al Senato Usa il presidente della Fed, Jerome Powell. Ma, lungi dal suscitare entusiasmo, la previsione offre a Wall Street l’occasione per un’ondata massiccia di vendite sui tecnologici. La ripartenza consiglia di spostare i capitali verso l’economia più tradizionale anche perché, rivela un’inchiesta di Bloomberg, sembra che gli americani preferiscano spendere i 1.400 dollari erogati dal governo in viaggi e ristoranti piuttosto che in Borsa. GameStop, la protagonista del folle rialzo provocato dai traders a gennaio, ieri ha perduto il 34% dopo la trimestrale.
Si allunga intanto la coda di ingresso al canale di Suez delle petroliere bloccate dall’enorme tanker lungo 400 metri che si è arenato sulle rive dell’arteria più trafficata del pianeta. Ma, complice lo stop imposto dal Covid-19 in diversi Paesi, il petrolio (dopo un balzo iniziale del 6%) non reagisce, anzi punta al ribasso, nonostante 13 milioni di tonnellate fermi sul mar Rosso.
Due segnali che dimostrano la cautela dei mercati in attesa di una strategia convincente per vincere la battaglia contro il Covid-19. Per questo il consiglio europeo che si apre questo pomeriggio (in video) alla presenza di Joe Biden rappresenta senz’altro l’evento cui guarda con ansia la comunità finanziaria. La speranza è che il vertice apra la strada alla condivisione dei brevetti delle aziende Usa con le fabbriche europee e allontani il rischio del protezionismo sanitario a danno delle catene di rifornimento globale.
IL NIKKEI ALLA RISCOSSA, SOFFRE INTERNET IN CINA
Rimbalzano, dopo cinque giorni di ribasso, i listini asiatici. L’indice MSCI Asia Pacific segna +0,3%. Il Nikkei di Tokyo guadagna l’1,1%, l’Hang Seng di Hong Kong è sulla parità, mentre il CSI 300 di Shanghai e Shenzen perde lo 0,1%. Giù dell’1% Mumbai. In India sono ripartiti i contagi: ieri 54.000, massimo da ottobre.
Anche ad Hong Kong soffrono i tecnologici, come Tencent Holding ed Alibaba (-4%). Pesa il ritorno della minaccia di essere sloggiati dalla Borsa degli Stati Uniti. Ieri la SEC ha avviato l’iter di recepimento di una legge sui bilanci delle società straniere quotate che, nelle intenzioni della Casa Bianca (gestione Trump), aveva l’obiettivo di sfoltire il numero delle aziende cinesi quotate.
PIOGGIA DI VENDITE SUI BIG DEL NASDAQ
I future di Wall Street sono stamane in lieve rialzo. Ieri sera, poco prima della chiusura, c’è stata una bordata di vendite sui tech: il Nasdaq ha chiuso in calo del 2%, sui minimi delle ultime due settimane. Piatto il Dow Jones, S&P 500 perde lo 0,55% per i ribassi di Apple, Amazon, Facebook e Microsoft.
Rallenta anche Intel (-2,3%) dopo l’entusiasmo iniziale per gli investimenti in Arizona sulla nuova fabbrica di chip. Perde colpi anche la taiwanese Tsmc (-5,2%).
OGGI L’ASTA DEI T-BOND. LA TESLA SI PAGA IN BITCOIN
Il Treasury note a dieci anni, alla vigilia della delicatissima asta dei titoli governativi a sette anni, è poco mosso, a 1,61% di rendimento.
Rimbalza il bitcoin: dal prossimo mese sarà possibile pagare una Tesla in valuta virtuale.
Il petrolio WTI, ieri in rialzo del 6% sulle aspettative di problemi di approvvigionamento, stamattina è in calo del 2%, a 60 dollari il barile.
Tra le materie prima, prosegue l’apprezzamento dell’alluminio (+1,7%), spinto tra l’atro dall’accordo tra Alcoa e Audi sull’approvvigionamento delle elettriche della casa automobilistica.
INDICI PMI: L’EUROPA MIGLIORA, LA GERMANIA VOLA
La clamorosa retromarcia di Merkel sulla chiusura della Germania a Pasqua (“è tutta colpa mia”, si è scusata la Cancelliera) non ha creato sconcerto sui mercati, anche perché è coincisa con l’uscita di dati sulla congiuntura positivi, anzi eccezionali. L’indice PMI di Markit sulle aspettative dei direttori degli acquisti delle aziende manifatturiere della zona euro è salito in marzo a 62,4 da 57,9 di febbraio, assai più del consensus, che si aspettava 57,6. Ma la sorpresa maggiore arriva dall’indice Pmi relativo al comparto servizi, migliorato a 48,8 da 45,7.
Con queste premesse, l’azionario dell’Eurozona ha rapidamente recuperato il passivo iniziale, con l’Eurostoxx 50 giunto a galleggiare attorno alla parità. La sensazione è che i guasti all’economia della seconda onda del contagio siano ben più modesti di un anno fa. A dare un tono positivo ai mercati alla vigilia del consiglio europeo ha contribuito il rimbalzo del greggio, in parte sostenuto dalla vicenda del super tanker incagliato all’ingresso del canale di Suez. Ma alla fine, anche ieri hanno pesato l’emergenza contagio e il caos vaccini.
MILANO (+0,39%) È IL LISTINO TOP
Piazza Affari si apprezza dello 0,39%, a quota 24.208, miglior listino del Vecchio Continente.
Francoforte -0,35%. Il governo tedesco ha approvato oggi un’ulteriore manovra di bilancio da 60 miliardi che aumenterà il debito pubblico della cifra record di oltre 240 miliardi quest’anno.
È praticamente piatta Parigi (-0,02%): Carrefour sale del 2% dopo l’accordo con Advent International e Walmart per l’acquisto del gruppo Big, la terza catena del Brasile.
Contrastati i listini fuori dall’area della moneta unica: Londra +0,23%; Zurigo -0,33%.
LO SPREAD SCENDE A 95, OGGI DEBUTTA IL BTP SHORT
Il secondario italiano termina la seduta col segno più, in linea con i bond core europei, tra investitori particolarmente prudenti che tornano su asset difensivi intimoriti dall’andamento dei contagi e della campagna vaccinale. Il tasso del decennale ha scambiato a 0,59%, in calo rispetto allo 0,60% toccato alla vigilia. Lo spread Italia-Germania ha chiuso a 95 punti, stabile.
Al via oggi le aste di fine mese, con il collocamento del nuovo Btp short-term e la riapertura del Btpei per un ammontare complessivo di 5,25 miliardi di euro.
IL BLOCCO A SUEZ SPINGE I PETROLIFERI.
Il rimbalzo del greggio si è fatto sentire anche a Piazza Affari, dove i titoli oil sono stati fra i migliori. La maglia rosa è toccata a Tenaris (+3,72%) seguita da Saipem (+3,04%). Eni +2,67%, attraverso la partecipata Var energy, ha annunciato una nuova rilevante scoperta nella licenza PL 090/090I, situata nella parte settentrionale del Mare del Nord.
Avanza anche Nexi (+2,6%). Segno più per il comparto bancario, al traino di Mediobanca (+1,79%), Bper (+1,39%) e Banco Bpm (+1,32%).
CNH +2,1% INVESTE NEL CONTADINO-ROBOT
Tra le migliori performance di giornata anche Cnh Industrial, che ha chiuso la seduta con un rialzo del 2,11%, a quota 13,06 euro. Il titolo ha guadagnato circa il 5% negli ultimi 30 giorni e oggi vale il doppio di sei mesi fa. Equita ha confermato la raccomandazione buy e il prezzo obiettivo a 15 euro dopo l’ingresso come partner strategico “nel capitale di Augmenta, società francese che ha sviluppato una tecnologia basata su telecamere 4K multispettrali che scansiona in tempo reale il terreno, calcola esattamente ciò di cui c’è bisogno in termini di fertilizzanti o prodotti fitosanitari e trasmette in tempo reale le informazioni alla macchina”.
Al seguito si muove Exor (+1,28%). Piatta invece Stellantis (+0,08%), arretra Ferrari (-1,71%) dopo l’allungo dei giorni scorsi.
PIRELLI: SARÀ BRUNO IL BRACCIO DESTRO DI TRONCHETTI
Nel finale sale in terreno positivo Pirelli (+0,14%) dopo la nomina di Giorgio Luca Bruno a Deputy-Ceo per supportare l’esecuzione del nuovo piano industriale. Il manager resta per ora a capo delle attività industriali di Prometeon Tyre Group.
LEONARDO IN ROSSO DOPO LA RIUNCIA ALL’IPO IN USA
La nota negativa di giornata riguarda Leonardo (-6,09%), che paga la decisione di rinviare l’offerta pubblica iniziale di azioni di Leonardo Drs in Usa dopo aver preso atto che il prezzo emerso dai contatti con gli investitori non era soddisfacente.
Male i sanitari: Amplifon -3,98%, seguita da Diasorin (-0,71%) e Recordati (-0,64%).
BIESSE E SABAF, RIPARTONO LE MID CAP
Tra le mid cap, in luce Biesse (+4,74%) e Sabaf (+5,45%) in scia alla pubblicazione del piano industriale 2021-2023. Segue Technogym (+1,59%) dopo i risultati 2020. Sull’AIM, ha brillato Unidata (+5,70%): Banca Akros ha avviato la copertura con rating buy, target 35 euro.