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Powell: “Ripresa solo nel 2021 ma Borse solide” e oro boom

Firstonline

“Sul lungo termine, anzi nel medio termine, vi sconsiglio vivamente di scommettere contro l’economia americana, che è destinata a migliorare nel terzo trimestre. Certo, la piena ripresa richiederà più tempo. Magari fino alla fine dell’anno prossimo”. Così ha detto il presidente della Fed, Jerome Powell, parlando ieri sera in tv. Un messaggio in chiaroscuro: per l’uscita vera dalla crisi occorrerà attendere la fine del 2021, notano i pessimisti. Ma Powell ha sostenuto che la Fed “non è a corto di munizioni”, in attesa del vaccino che, secondo Donald Trump, arriverà nel giro di mesi. Di fronte a questi segnali, i mercati hanno scelto la via di in cauto ottimismo.

TOKYO IN RECESSIONE, DUELLO SU TAIWAN ALL’OMS

Avanza Tokyo (+0,4%), nonostante la conferma che il Paese è tornato in recessione: il Pil è sceso nel primo trimestre del 3,4%, dopo -7,5% di fine 2019. Anche il Pil thailandese, nel primo trimestre, ha registrato una perdita dell’1,8% rispetto a un anno fa. È la prima volta che l’economia del Paese registra una contrazione dal 2014.

Salgono l’Hang Seng di Hong Kong (+0,4%) e il Kospi di Seul (+0,6%). Lo Shanghai Composite +0,6% alla vigilia di appuntamenti delicati per Pechino. Oggi l’Organizzazione Mondiale della Sanità deve decidere se ammettere Taiwan, uno dei Paesi che hanno affrontato meglio la pandemia. In quel caso, sarebbe una grossa sconfitta per il presidente Xi, alla vigilia del Congresso del Partito che si aprirà mercoledì. Intanto, Washington ha alzato nuove barriere contro Huawei, pronta a commercializzare il nuovo mobile 5G.

La Borsa dell’India è in ribasso del 2%, mentre la rupia di indebolisce. Goldman Sachs ha rivisto al ribasso le stime sul Pil del secondo trimestre a -45%, rispetto al -20% basato su una fine del lockdown a metà mese. Gli stessi economisti hanno però rivisto al rialzo le previsioni sul terzo trimestre a +20%, mentre hanno lasciato invariato quelle sul quarto trimestre (+15%).

RISALE IL BRENT, RIYAD FA IL PIENO DI AZIONI OCCIDENTALI

Dal fronte del petrolio arrivano, sull’onda degli ordini dalla Cina, segnali di ripresa. Il Brent sale del 3%, a 33,5 dollari il barile, massimo delle ultime cinque settimane. E si allontana il rischio di una nuova crisi dello stoccaggio. Il numero delle trivelle in azione è sceso sui minimi degli ultimi 10 anni, mentre il livello dei serbatoi di Cushing in Oklahoma, il nodo di smistamento del petrolio, è sceso per la prima volta da febbraio.

Non solo petrolio. Il fondo sovrano dell’Arabia saudita ha investito 7,7 miliardi di dollari in blue chip europee e statunitensi e ha acquistato azioni in British Petroleum, Boeing, Facebook, Bank of America, Citigroup, Walt Disney, Marriott, Pfitzer e Starbucks

IL METALLO GIALLO AI MASSIMI DA SETTE ANNI E MEZZO

Non si ferma la corsa all’oro: 1.759 dollari l’oncia, +1,1%, ai massimi da sette anni e mezzo. A spingere il metallo giallo sono le tensioni tra Usa e Cina, ma ancor di più i tassi bassi, in prospettiva sottozero nonostante la smentita di Powell.

IL TASSO MINIMO DI BTP ITALIA È 1,4%.

In questa cornice, il Tesoro italiano gioca, da oggi a giovedì (giorno riservato agli istituzionali) la carta del Btp Italia indicizzato all’inflazione, arrivato alla edizione numero 16. Per la prima volta è stata prevista una durata di cinque anni e un “premio fedeltà” pari all’8 per mille lordo del capitale investito per chi detiene i titoli fino alla scadenza. Il tasso minimo dell’emissione, annunciato venerdì, sarà dell’1,4%.

 Nell’edizione dell’anno scorso sono stati collocati 6,75 miliardi di un titolo a otto anni con una cedola definitiva di 0,65%. Stavolta l’obiettivo è più ambizioso: si parla di 14-15 miliardi, anche perché l’offerta coincide con la scadenza dell’emissione di quattro anni fa e con lo stacco cedole di diverse blue chip.

ASSEMBLEA MPS E TERNA, TRIMESTRALI DI TELECOM

Calendario fitto di appuntamenti anche per le società di Piazza Affari. Oggi si terranno le assemblee di Mps e Terna. Si riuniscono per le trimestrali i consigli di Telecom e di Exprivia.  

In tono minore la campagna dividendi. Oggi staccano la cedola 22 società contro 69 di un anno fa. Pesa la richiesta delle autorità di Ue di rinviare o cancellare la distribuzione delle cedole bancarie.

STACCA IL DIVIDENDO GENERALI, SALDO PER L’ENI

A guidare la distribuzione degli utili sono Eni (saldo) e Generali. Da segnalare la cedola di Azimut (1 euro) con un dividend yield del 7%.

Seguono nel paniere principale A2A, Buzzi, Italgas, Prysmian, Recordati e Saipem. Tra le mid cap, Anima, Erg, Inwit, Salini e Unipol. Infine, Be, Cellular Line, Cementir, Falck, Interpump, Massimo Zanetti e Tamburi.

FCA, CONFONTO SUL PRESTITO PER I FORNITORI

Riflettori accesi stamane su Fiat Chrysler, dopo la richiesta di un finanziamento a tasso agevolato di 6,3 miliardi a Intesa Sanpaolo garantito da Sace. La linea di credito a tre anni sarà destinata esclusivamente alle attività italiane del gruppo e al sostegno della filiera dell’automotive in Italia, composta da circa 10 mila piccole e medie imprese, a seguito della riapertura degli stabilimenti italiani chiusi per la pandemia di Covid-19, avviata a fine aprile.

Il modello studiato per l’automotive sarà disponibile per tutti gli altri comparti italiani, dal turismo alla moda, all’agro-alimentare. In pratica, la banca paga direttamente lavoratori e fornitori delle grandi imprese che sottoscrivono il prestito.

La richiesta ha scatenato le polemiche nel week end: perché aiutare Fca dopo lo spostamento della sede all’estero? In realtà, la richiesta riguarda le attività italiane del gruppo che, con 55 mila dipendenti, resta la manifattura privata più importante del Paese. Da non trascurare il fatto che Fca ha spostato in Olanda solo la sede legale, con l’obiettivo di sfruttare i vantaggi di corporate governance (il doppio voto in assemblea alle maggioranze) ma la sede fiscale è a Londra.

Tra le blue chip migliori della settimana scorsa troviamo Diasorin (+18%) e Recordati (+9%): entrambi i titoli appartengono al settore farmaceutico e hanno aggiornato i rispettivi record storici. All’estremo opposto Exor, penalizzata dallo stop alla cessione di Partner RE.

VERBALI DELLA FED, MNUCHIN AL CONGRESSO, ESCE LO ZED

Non perde di interesse, dopo l’intervista di Powell, la pubblicazione dei verbali dell’ultima riunione della Fed, prevista per mercoledì. Domani al Congresso Powell e il segretario al Tesoro Stephen Mnuchin interverranno sulle misure anti Covis-19, mentre s’inasprisce il confronto politico. I democratici venerdì notte hanno votato un nuovo pacchetto di misure da 3.000 miliardi di dollari che non piace però ai repubblicani, in quanto lo considerano una super mancia elettorale da elargire prima della partenza delle presidenziali.

Oggi uscirà l’indice Usa del mercato immobiliare NAHB.

Sul fronte europeo, da seguire gli indici Zew di Germania ed Eurozona in uscita domani oltre che l’inflazione dello stesso blocco della moneta unica. Ma altri due temi tengono alta la tensione di Eurolandia: la distanza tra Nord e Sud del Vecchio Continente sul Recovery Fund e lo stallo delle trattative con Londra a poche settimane dalla scadenza fissata per un accordo sulla Brexit.

ARRIVANO I PMI EUROPEI, SI RIUNISCE LA BPOC

Tra i market mover della settimana occhio anche ai PMI di Francia e Germania, oltre che alle sempre attese rilevazioni sulle scorte di petrolio e sulle richieste di sussidi alla disoccupazione inoltrate negli Stati Uniti, travolti anch’essi dal coronavirus. Da seguire la diffusione da parte dell’Acea dei dati sulle immatricolazioni auto in Europa.

Mercoledì intanto si terrà la riunione della Banca centrale cinese, che lo scorso 20 aprile ha abbassato i tassi al minimo storico del 3,85%.

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