Chiusura positiva per i listini europei, al termine di una seduta tranquilla e dopo l’apertura di Wall Street, di nuovo a livelli record, grazie all’ubriacatura da shopping natalizio.
Il Ftse Mib segna 22.291 punti, +0,52%: brillante Mediaset +2,16%; contrastate le banche; bene le utility e gli energetici. I titoli petroliferi di Piazza Affari riprendono quota, anche grazie alla performance della Royal Deutch Shell (+4%) sulla Borsa di Londra. La capitale britannica guida i rialzi dei listini europei, +1,04%, davanti a Madrid +0,81%, Parigi +0,57%, Francoforte +0,46%.
Poco mosso il cross euro dollaro, anche se la moneta unica scende dai massimi da circa due mesi raggiunti nelle scorse sedute, scambiando sotto 1,19 a 1,188 circa. Sul fronte Usa cresce l’attesa del voto al Senato sulla riforma fiscale, mentre oggi si registra, in commissione bancaria, il discorso di Jerome Powell, successore di Janet Yellen alla guida della Fed a partire da febbraio. Il prossimo governatore, per nulla intimorito di assumere il ruolo economico più importante del mondo, ritiene che l’economia americana sia “forte” e sia tempo di normalizzare la politica monetaria in termini di tassi e riduzione del bilancio della banca centrale. I tassi di interesse molto bassi, che hanno aiutato l’economia, “non sono più appropriati”.
Dopo le frazionali perdite di ieri, prosegue la debole intonazione del petrolio, in attesa del meeting di giovedì a Vienna, che dovrebbe fare il punto sui tagli alla produzione. Brent -0,75%, 63,36 dollari al barile. Stabile l’oro, in zona 1296 dollari l’oncia.
In Piazza Affari, il titolo migliore di oggi è Italgas +2,25%. Denaro su Brembo +1.76%; Banca Mediolanum +1,75%; Saipem +1,73. Sul fronte opposto Cnh -0,83%; Telecom -0,63%; Fiat -0,55%; Leonardo -0,49%; Buzzi -0,4%.
Sul secondario i bond italiani perdono un po’ smalto nelle seconda parte della seduta, ma chiudono positivi. Il rendimento del Btp 10 anni è all‘1,78%, lo spread con il Bund si riduce a 143.40 punti base, -0,69%. L’Ocse intanto rivede al rialzo la crescita italiana per il 2017, con il PIL all‘1,6%, dall‘1,4% stimato in precedenza.