Poste Italiane chiude il 2013 con un utile netto di 1.005 milioni, contro i 1.032 milioni di euro del 2012. Al risultato, spiega una nota, ha contribuito l’iscrizione di un credito di imposta (223 milioni di euro, contro i 278 milioni del 2012) dovuto alle modifiche normative riguardanti la deduzione dall’Ires dell’Irap pagata sul costo del lavoro nei passati esercizi. L’utile ante imposte è cresciuto invece a 1.528 milioni (+7,4% rispetto ai 1.423 milioni del 2012).
“I risultati del 2013 – ha commentato l’ad, Massimo Sarmi – confermano la validità del nostro modello di business, basato sulla continua capacità di diversificazione e di innovazione nei servizi offerti, che ha reso Poste Italiane un operatore di riferimento internazionale. Questa strategia ci ha permesso negli anni di consolidare l’azienda anche in fasi di mercato non favorevoli e ribadisce le potenzialità di sviluppo, da esprimere in ottica di privatizzazione”.
Nel 2013 i ricavi totali, inclusivi dei premi assicurativi, si sono attestati a 26 miliardi di euro, in crescita rispetto ai risultati 2012 (24 miliardi) e il risultato operativo è cresciuto a 1.400 milioni di euro, in aumento dell’1,3% rispetto ai 1.382 milioni di euro dell’esercizio precedente.
“Al risultato positivo – spiega Poste – ha contribuito in particolare la performance dei servizi finanziari, dei servizi assicurativi e dei nuovi servizi che, insieme alla capacità di innovazione e diversificazione, hanno in parte compensato il forte decremento registrato dai servizi postali e commerciali, in calo costante negli ultimi anni”.