Trecento milioni per digitalizzare Poste italiane. È questa la cifra che, secondo l’amministratore delegato del gruppo Francesco Caio, verrà spesa nel periodo 2015-2020 per portare le Poste sempre di più all’interno del ventunesimo secolo e di un mondo in cui il digitale la fa da padrone, per rendere moderno un servizio storico come quello postale, con tutte le sue diramazioni anche nel mondo della finanza.
“Nell’ultimo anno e mezzo – ha dichiarato l’ad di Poste nel corso dell’incontro con la stampa sul tema della trasformazione digitale, ospitato stamani nel Talent Garden Poste italiane – abbiamo lavorato duramente sul digitale per offrire ai clienti servizi sempre più facili, veloci e convenienti. È un percorso industriale: stiamo ridisegnando i processi in un’ottica centrata sul cliente e le potenzialità di business, dall’interazione con cliente negli uffici postale alla componente finanziaria e logistica, sono enormi”.
Il 2.0, sottolinea Poste, è sempre più il futuro della compagnia: “Abbiamo messo in campo – ha proseguito Caio – investimenti pesanti e agito su un cambiamento delle modalità di lavoro diverse, perché tra gli impatti del digitale c’è anche una forte modifica dei processi aziendali. Non è più possibile ipotizzare la creazione di un servizio senza mettere insieme diverse competenze. I nostri risultati sono incoraggianti, abbiamo già fatto passi importanti e siamo determinati ad aumentare gli sforzi”
Gli obiettivi
Poste italiane ha puntato alla digitalizzazione in tutti i suoi core business, ovvero poste e logistica, assicurazioni e servizi finanziari, contando sui grossi numeri che il gruppo può vantare, sia rispetto all’adozione degli strumenti lanciati sul mercato (17 milioni di Postepay e 109 miliardi di riserve tecniche assicurative gestite) sia rispetto a una presenza fisica capillare (circa 13mila uffici postali, 7mila Atm).
Puntare sul digitale, come spiega la responsabile marketing strategico del gruppo Barbara Poggiali, significa puntare sui “clienti multicanale, quelli più fedeli e a maggior valore. Non sono solo i giovani a usare Internet e il mobile e c’è molto spazio da conquistare”.
“La trasformazione digitale”, aggiunge Poggiali, “passa dai servizi innovativi per migliorare l’esperienza del cliente, sia nel mondo consumer sia nel segmento business”. In ogni caso, anche se Poste punta ad essere un campione nazionale del digitale, si tratta di un “modello 2.0 ibrido, perché abbiamo tanti canali tradizionali che continueremo ad avere e che vogliamo valorizzare”.
Un impegno chiave anche per la divisione Bancoposta, che con oltre 7 milioni di correntisti da accompagnare nel mondo digitale e nel mondo del digital banking punta a realizzare un’offerta multicanale”. Secondo il responsabile “non è tanto importante il tipo di offerta che hai, ma mantenere una coerenza tra quest’ultima e il modello di servizio”.
L’obiettivo di Bancoposta, aggiunge ricordando la leadership dell’app Postepay sugli store di Apple e Android, è “accompagnare ai pagamenti anche servizi aggiuntivi: non siamo solo un’emittente di carte prepagate Postepay, ma una compagnia che gestisce un circuito di pagamento tramite le carte e gestisce gli incassi tramite bollettino”.
Le novità
Con la nuova app Postepay, e ancor di più con l’app Bancoposta, è possibile pagare le proprie bollette e scaricarle in maniera digitale, avendo, così, lo storico dei propri pagamenti domestici in qualsiasi momento. La nuova app Postepay permette, inoltre, di trasferire denaro in tempo reale, attraverso la propria rubrica telefonica. Nei tre mesi dalla messa in funzione, l’app ha ricevuto 4milioni di download e ha permesso 100mila transazioni, con oltre 100 milioni di euro di transato da app.
Si può formare, così, un circuito di invio denaro in tempo reale, fino a 25 euro al giorno senza commissione. Oltre quella cifra, ci sarà una commissione fissa di 1 euro, in un mondo di community modello whatsapp in cui sarà possibile anche dividere i conti con i propri amici.
Massima priorità, ovviamente, è stata data alla sicurezza, con un codice segreto di conferma e la possibilità di confermare tutte le transazioni digitali da app in modo semplice e sicuro con il Poste Id. Controllo operatività delle carte potrà da web, app, atm e call center, per modificare i limiti di utilizzo al pos e Atm
Moltissimi, anche gli sconti collegati alle carte Bancoposte, sia a Postepay che a Bancoposta. Ci sono circa 30mila negozi fisici e 22 partner online e un app apposita che offre i servizi geolocalizzazione, ricerca per categoria e rendicontazione sconti.
L’innovazione digitale, però, come detto, riguarda anche la parte fisica del gruppo: l’ufficio postale. L’obiettivo di Poste è quello di offrire una nuova esperienza, grazie alla digitalizzazione degli uffici postali, con Wifi gratuito in 3mila uffici, nuovo elimina code touchscreen in 1.600 uffici e in generale un’evoluzione verso il digitale per dematerializzare il cartaceo.
In questa direzione va anche lo sviluppo dell’App Poste Italiane, un’app che, al contrario di BancoPoste e PostePay, è dedicata a chiunque. Attraverso quest’app, si avrà l’ufficio postale in tasca e la possibilità di prenotare i ticket per fascia oraria, pagare bollettini, inviare raccomandate, telegrammi e lettere, ed effettuare la tracciatura spedizioni. Dal suo lancio l’app è stata scaricata da 650mila persone.
Infine, si arriva al capitolo della dematerializzazione negli uffici postali, anche in un’ottica green. Poste punta a rinunciare il più possibile alla carta, riducendo al minimo le stampe e ottimizzando gli spazi. Le parole d’ordine sono: attenzione alla clientela, gestione operativa delle risorse e abilitazione di nuovi processi di business.