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Poste Italiane, ricavi oltre 3 miliardi (+6%) e utili in crescita del 16% nei primi tre mesi del 2023

Poste Italiane

Poste Italiane ha annunciato i risultati del primo trimestre 2024, con ricavi in crescita a 3,05 miliardi di euro evidenziando una crescita del 6% su base annua. L’utile netto è stato di 501 milioni di euro, registrando un aumento del 16% rispetto all’anno precedente. Parallelamente, l’ebit (risultato operativo) ha raggiunto i 706 milioni di euro, con un incremento del 14% su base annua. I risultati sono risultati superiori alle previsioni degli analisti che prevedevano ricavi e profitti rispettivamente a 3,03 miliardi e 496 milioni di euro. Nonostante ciò, il titolo perde l’1% a 12,42 euro per azione.

Se si considerano però le plusvalenze che erano state realizzate nel corso del 2023 sul portafoglio di Btp di Banco Posta, i ricavi del primo trimestre 2024 sono in crescita del 7% rispetto allo stesso periodo del 2023, grazie a un “modello di business diversificato” e da “un’attenzione costante alla razionalizzazione dei costi per mitigare gli impatti dell’inflazione”, spiega una nota. Invece la redditività è in calo. Il risultato operativo è sceso a 706 milioni di euro (-8%), dai 767 del primo trimestre 2023, mentre l’utile netto è rimasto stabile a 501 milioni, rispetto ai 540 milioni dei primi tre mesi del 2023.

Il management ha ribadito la capacità di ottenere risultati solidi nonostante la diminuzione delle plusvalenze derivanti dalla vendita dei titoli di Stato, che hanno tradizionalmente contribuito ai risultati del gruppo seppur in misura sempre minore negli ultimi anni.

I risultati di Poste Italiane del primo trimestre 2024

Nel dettaglio, nel segmento corrispondenza, pacchi e distribuzione, i ricavi hanno registrato un aumento del 4,6%, raggiungendo 934 milioni, e del 9& su base annua. Questo risultato è stato trainato da un mix di prodotti favorevole e da azioni di repricing, mentre il settore dei pacchi ha beneficiato principalmente dal comparto B2C. Il risultato operativo del settore si è ridotto del 53,1% su base annua nel primo trimestre del 2024 a 41 milioni, con un confronto sfavorevole con il primo trimestre del 2023, che ha beneficiato di un contributo maggiore di ricavi della Gestione attiva del portafoglio, al netto del quale aumenta di 71 milioni nel trimestre.

Nei servizi finanziari, i ricavi sono aumentati a 1,3 miliardi, escludendo gli effetti della gestione attiva del portafoglio, con un incremento del 5% su base annua. Questo è stato trainato dalla crescita del margine di interesse e dalle commissioni di distribuzione dei prestiti al consumo. Invece, l’ebit è diminuito del 22,5% su base annua attestandosi a 199 milioni (in calo del 13% su base annua, escludendo la Gestione Attiva del Portafoglio), a causa dei maggiori costi di distribuzione.

Anche i servizi assicurativi hanno registrato una crescita, seppur più modesta, con ricavi di 397 milioni, in aumento dell’1% su base annua. La positiva raccolta netta e un ridotto tasso di riscatto hanno contribuito a una maggiore redditività nel settore della protezione. Anche il risultato operativo del settore è cresciuto, a 349 milioni nel primo trimestre del 2024 (+4,4% su base annua rispetto al livello del primo trimestre del 2023 di 334 milioni).

I servizi Postepay hanno continuato la loro traiettoria di crescita, con ricavi che hanno raggiunto 379 milioni nel primo trimestre del 2024, trainati dalla crescita dell’e-commerce e dallo spostamento verso i pagamenti digitali.

Tuttavia, parallelamente alla crescita dei ricavi, i costi totali sono aumentati del 3.7% su base annua, raggiungendo 2,3 miliardi. Questo incremento è stato guidato principalmente dall’aumento dei costi non legati al personale, che hanno registrato un aumento del 6.2% a causa del crescente volume delle attività commerciali e dell’impatto dell’inflazione.

A fine marzo 2024 la posizione finanziaria netta era positiva per 4,76 miliardi di euro, rispetto ai 3,86 miliardi di inizio anno. Le attività finanziarie investite dei clienti del Gruppo hanno raggiunto 586 miliardi, con un aumento di 5 miliardi rispetto a dicembre 2023, sostenute da una raccolta netta positiva e da un effetto positivo sui valori di mercato degli attivi.

Infine, la solida posizione patrimoniale di Poste Italiane è confermata dai dati: il Total Capital Ratio di BancoPosta si attesta al 24.9%, mentre il Solvency II Ratio del Gruppo Assicurativo Poste Vita raggiunge il 313%.

Il commento dell’ad Matteo Del Fante

“È stato un inizio di anno molto positivo, con ricavi complessivi di Gruppo superiori a € 3 miliardi e contributi da tutti i segmenti, in linea con la nostra strategia – ha dichiarato l’ad Matteo Del Fante -. Questi risultati dimostrano come stiamo attuando il nostro piano in modo rigoroso, con un continuo focus sul raggiungimento dei risultati commerciali e sulla razionalizzazione dei costi”. Grazie alla nostra solida base patrimoniale e alla redditività sostenibile del nostro modello di business ben diversificato, siamo sulla buona strada per raggiungere gli obiettivi finanziari e di remunerazione degli azionisti previsti nel Capital Markets Day 2024”. E poi ha annunciato il nuovo accordo con Cdp. “Sono lieto di annunciare che il consiglio di amministrazione di Poste Italiane e di Cassa Depositi e Prestiti hanno approvato un term-sheet che illustra i principali termini del prossimo nuovo accordo sulla distribuzione del risparmio postale. L’accordo coprirà il triennio 2024-26 ed è pienamente in linea con i nostri target, nonché con il nostro obiettivo di mantenere costante lo stock del risparmio postale in arco piano”.

Il risparmio postale, garantito dalla Repubblica italiana, comprende i libretti di risparmio postale (Libretti) per un totale di 92 miliardi di euro e i buoni fruttiferi postali (Buoni) per un totale di 234 miliardi di euro, rappresentando una delle principali fonti di raccolta per Cdp.

Prevede – spiega un comunicato congiunto, “che la remunerazione annua per il servizio di raccolta e gestione di buoni e libretti da parte di Poste Italiane sia compresa tra un minimo di 1,60 miliardi di euro e un massimo di 1,90 miliardi di euro a fronte di obiettivi di raccolta netta concordati”. Inoltre, la remunerazione prevede una metodologia mista, che include commissioni up-front e commissioni di gestione annue, con l’obiettivo di garantire la sostenibilità del servizio nel tempo.

Aggiornato mercoledì 15 maggio alle 15:50

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