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Poste Italiane, l’utile sale a 1,5 miliardi nei 9 mesi. Via libera all’acconto sul dividendo e al bonus da mille euro per i dipendenti

Poste Italiane


Nove mesi in crescita per Poste Italiane (+0,77% a Piazza Affari) che archivia il periodo gennaio-settembre con ricavi in aumento del 6,8% su base annua, risultato operativo di 2,1 miliardi (+1,5%) e un utile netto che sale del 5,8% a quota 1,5 miliardi di euro. Risultati positivi che hanno consentito al gruppo di rivedere al rialzo a 2,6 miliardi la guidance sul risultato operativo del 2023, ma anche di annunciare il pagamento a novembre di un acconto sul dividendo pari a 0,237 per azione e l’erogazione di un bonus una tantum da mille euro a tutti i dipendenti.

“I risultati dei primi nove mesi del 2023 vanno oltre il nostro piano strategico, con ricavi in crescita su base annua del 7%, pari a circa 9 miliardi di euro e un risultato operativo (Ebit) che ha raggiunto euro 2,1 miliardi. Tutto ciò è stato ottenuto anche grazie ad una continua razionalizzazione dei costi, in un contesto caratterizzato da inflazione”, ha detto Matteo Del Fante, amministratore delegato e direttore generale di Poste Italiane, commentando i conti.

I conti di Poste Italiane

Nel solo terzo trimestre, Poste Italiane ha realizzato ricavi in crescita del 3,6% a 2,8 miliardi che salgono a 8,9 miliardi (+6,8%) nei nove mesi. Il risultato operativo dei mesi giugno-settembre si è attestato a 539 milioni, in calo del 18%, quello dei mesi gennaio-settembre a 2,1 miliardi, in crescita dell’1,5%, comprensivo di un bonus una tantum a bilancio destinato ai dipendenti e pari a 90 milioni. 

L’utile netto del terzo trimestre è pari a 382 milioni (-15,9%); quello dei nove mesi si è attestato a 1,5 miliardi (5,8%). 

Grazie alla performance finanziaria e dalla razionalizzazione dei costi, il gruppo ha annunciato una revisione al rialzo dell’obiettivo di risultato operativo di fine anno, che sale da 2,5 a 2,6 miliardi.

Pacchi, servizi assicurativi e pagamenti

Scendendo nei dettagli, nel terzo trimestre, i ricavi da corrispondenza, pacchi e distribuzione sono aumentati dell’1,9% su base annua a 860 milioni (2,8 miliardi nei nove mesi, +4%), grazie a volumi dei pacchi in crescita, alle azioni di repricing sulle tariffe e a un migliore mix di prodotti nella corrispondenza, fa sapere il gruppo che ha annunciato il break even del risultato operativo in questo comparto a fine anno.

I ricavi totali dei servizi finanziari calano del 3,1% a 1,4 miliardi nel terzo trimestre a causa di minori plusvalenze e minori proventi della raccolta postale (+3,9% su base annua rispetto ai primi nove mesi del 2022, pari a 4,5 miliardi nei primi nove mesi del 2023). I ricavi dei servizi assicurativi pari a 371 milioni nel terzo trimestre del 2023, in crescita del +6,5% rispetto al terzo trimestre del 2022 (-0,1% su base annua rispetto ai primi nove mesi del 2022, pari a 1,1 miliardi nei primi nove mesi del 2023), con una raccolta netta positiva nel ramo vita e un tasso di riscatto contenuto – secondo il gruppo inferiore alla metà del tasso di mercato – in un contesto considerato sfidante. I ricavi netti del comparto assicurativo danni sono aumentati del 27% nel trimestre, sostenuti da maggiori premi lordi nel business della protezione e dal consolidamento di Net Insurance.

I ricavi da pagamenti e mobile sono stati pari a 405 milioni nel terzo trimestre 2023, +36,6% su base annua rispetto al terzo trimestre del 2022 (+44,2% su base annua rispetto ai primi nove mesi del 2022, pari a 1,1 miliardi nei primi nove mesi del 2023). 

I costi totali del terzo trimestre del 2023 pari a 2,3 miliardi, in crescita del 10,5% rispetto al terzo trimestre del 2022 (+8,5% su base annua rispetto ai primi nove mesi del 2022, pari a 6,8 miliardi nei primi nove mesi del 2023), comprensivi del bonus una tantum per i dipendenti pari a 90 milioni.

Via libera all’acconto sul dividendo

In virtù dei risultati raggiunti, il consiglio di amministrazione di Poste Italiane ha deliberato la distribuzione di un acconto sul dividendo pari a 0,237 per azione (+13% rispetto allo scorso anno), al lordo delle eventuali ritenute di legge.

L’acconto sarà messo in pagamento a decorrere dal 22 novembre, con data stacco fissata per il 20 novembre e record date (ossia data di legittimazione al pagamento del dividendo stesso) il 21 novembre.

Bonus una tantum di mille euro per i dipendenti

Allo scopo di contrastare il carovita, Poste Italiane distribuirà ai dipendenti un bonus una tantum di mille euro, per un totale di 90 milioni di euro. Anche in questo caso, il pagamento è previsto a novembre. “Siamo lieti di poter corrispondere a tutti i nostri dipendenti un bonus una tantum di 1.000 euro, concordato ad agosto e in pagamento a novembre. Questo bonus ha anche lo scopo di mitigare la dinamica inflattiva nel periodo di vigenza del presente accordo. Nel frattempo, sono in corso le trattative per il nuovo contratto collettivo per il periodo 2024-26″, ha detto Del Fante. 

Del Fante: “Nel nuovo piano trasformazione della logistica”

“Stiamo lavorando al nostro nuovo piano strategico che presenteremo il prossimo anno insieme ai risultati per l’intero esercizio del 2023″, e dunque il prossimo 20 marzo, ha anticipato l’amministratore delegato di Poste Italiane, aggiungendo che “con il nuovo piano andremo a delineare la strategia alla base della trasformazione del nostro business logistico e dell’evoluzione del nostro modello di servizio, volto a massimizzare il valore della nostra piattaforma. Siamo fieri di poter affermare ancora una volta la nostra abilità nel generare risultati positivi in differenti contesti di mercato, un fattore che continuerà ad essere tra i punti di forza del nostro modello di business”.

Nel corso della conference call con gli analisti Del Fante ha fatto sapere che l’offerta sull’energia di Poste Italiane ha raggiunto “400mila contratti“, sottolineando che si tratta di un risultato “sopra le previsioni”.

Rispondendo infine alla domanda di un analista sulla possibilità di vendere quote di Poste Italiane, controllata dallo Stato, nell’ambito del piano di dismissioni del Governo, il Ceo si è limitato a dire “Abbiamo letto sulla stampa di possibili privatizzazioni, è una decisione che spetta agli azionisti e non la commentiamo”.

(Ultimo aggiornamento ore 12.45 del 7 novembre).

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