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Poste Italiane fa il pieno. Pirelli verso il delisting: ok all’Opa

FIRSTonline

Arriva dalla Cina un nuovo segnale negativo: l’inflazione al +1,6% a settembre (contro il previsto +1,8%) è in frenata a conferma che la congiuntura del Drago stenta a riprendersi. I mercati ne prendono atto: deboli Shanghai e Shenzhen, entrambi -0,2%, Hong Kong -0,7%.

Fa peggio Tokyo (-2%) nella seduta peggiore del mese. Tira aria di deflazione nel Sol Levante: i prezzi alla produzione sono scesi del 3,9% a settembre, il calo più massiccio dal 2009. Meglio Wall Street, che ha chiuso i battenti prima dei dati societari più importanti: Dow Jones -0,29%, S&P -0,66%, Nasdaq -0,87%. 

JP MORGAN SI AFFIDA AI TAGLI. FRENA J&J NONOSTANTE IL BUY BACK

Come previsto, il dollaro forte ha creato problemi ai colossi di Walll Street. E’ la prima considerazione dopo i primi conti dei Big. “Abbiamo raggiunto risultati decenti”, ha detto Jamie Dimon mascherando la delusione per i risultati, che nel terzo trimestre hanno fatto segnare 6,8 miliardi di profitti, 1,32 dollari per azione, contro gli 1,38 previsti. Anche i volumi sono in calo da 25,1 a 23,5 miliardi. La Banca ha annunciato una politica di taglio dei costi per mezzo miliardo di dollari. Nel dopo Borsa il titolo ha registrato un calo dello 0,6%.

Debole la risposta del mercato anche ai conti di Intel, in calo su base annua: 3,1 miliardi di utili contro 3,3 di un anno fa. Nemmeno il Buy back di dieci miliardi lanciato da Johnson & Johnson (-0,56%) è servito a risvegliare l’appetito dei compratori. 

EUROPA, I MERCATI SCOMMETTONO SUL QE BIS

Chiusura in lieve calo per la Borsa di Milano che nel finale di seduta ha recuperato sensibilmente terreno, con l’indice FtseMib che termina a -0,1%, dopo avere segnato a metà giornata un ribasso dell’1,2%. Anche le altre Borse hanno ridotto le perdite nel finale. Londra ha perso lo 0,45%, Parigi -0,9%, Francoforte -0,8%.

Nel corso della seduta si è rafforzata la previsione di un incremento del Quantitative Easing europeo per contrastare la congiuntura negativa, specie in Germania, a fronte dei minori acquisti di Emergenti e Cina. Un report di Bank of America Merrill Lynch ipotizza le Mario Draghi anticiperà già nel meeting Bce della prossima l’intenzione di estendere il Qe a fine anno.

Bene l’obbligazionario nel giorno delle aste dei Btp. Molto bene i “lunghi”: il titolo scadenza 2032 è stato collocato al 2,4% contro il 2,63% di luglio. Il rendimento del decennale è al 1,659%, lo spread con i Bund oscilla attorno a 110 punti. 

L’euro è in lieve rialzo nei confronti del dollaro a 1,137 da 1,135 della chiusura di ieri sera. Il petrolio è poco mosso dopo la caduta del 5% di ieri. Il Brent è invariato a 49,8 dollari al barile, il Wti è scambiato a 47,5 dollari (+0,9%). Nel bollettino mensile della International Energy Agency, diffuso stamattina, si prevede che il mercato mondiale del petrolio sarà in una situazione di surplus di produzione ancora per tutto l’anno prossimo.

In Europa i settori in maggiore calo sono Banche (-1,7%), Assicurazioni (-1,6%) e Materie prime (-1,6%).

POSTE ITALIANE HA GIA’ FATTO IL PIENO

Risulta già coperta, dopo due soli giorni, l’offerta di Poste Italiane ad un prezzo superiore al minimo. Il collocamento istituzionale (circa il 70%) ha già raccolto ordini superiori ai 317 milioni di titoli a disposizione degli investitori ad un prezzo superiore ai 6 euro, la fascia bassa della forchetta. A spingere le richieste la prospettiva di un dividend yield superiore al 4% anche in caso di prezzo ai massimi (7,5 euro). 

JP MORGAN LANCIA L’ALLARME MONCLER

Nel settore lusso capitombolo a Milano di Moncler, che chiude la seduta con un calo del 6,4% sulle indiscrezioni di risultati deludenti nel terzo trimestre. Il crollo è accelerato nell’ultima mezz’ora di contrattazioni quando JP Morgan ha diffuso un report con una previsione negativa sui ricavi del terzo trimestre. Moncler renderà noti i risultati il 9 novembre prossimo. Da inizio anno il titolo è salito in Borsa del 35%. Positiva invece Yoox (ieri +1,9%).

MEDIASET AZZERA LE PERDITE. TELECOM NO

Mediaset ha azzerato le perdite iniziali e chiude in progresso dello 0,9%. Il titolo ha alle spalle due sedute di ampio ribasso, ieri è stato penalizzato da un declassamento di un broker. Ci sono nuovi sviluppi dell’indagine sull’assegnazione dei diritti televisivi delle partite di serie A del campionato di calcio per il periodo 2015-2018. Tra gli indagati ci sono anche due dirigenti di RTI, del gruppo Mediaset.

Telecom Italia ha perso il 2,5%. 

FCA PIATTA, IN ATTESA DELLO SPRINT

Fiat Chrysler ha chiuso invariata, recuperando le perdite subite nel corso della seduta (fino a -2,3%). Nel prospetto informativo inviato alla Sec emerge che l’operazione Ferrari, (IPO del 10% e spin off del titolo) porterà a Fca un incasso pari a 4 miliardi di dollari. Un miliardo arriverà dal collocamento del 10% del cavallino, a questi si aggiungono 3,2 miliardi di dollari (2,8 miliardi di euro) che Ferrari pagherà direttamente a Fca.

Con queste risorse la società potrà far fronte a 2,1 miliardi di Fca Note in scadenza ad aprile 2016. Equita Sim ha ridotto il peso del titolo nel suo portafoglio di 50 punti base. 

CNH Industrial -2,6%. Banca Akros (neutral, target price 7,5 euro) rileva che i produttori Usa hanno annunciato nuove previsioni negative. 

Tra gli industriali in ribasso anche Stm (-1,2%). Rimbalza invece Finmeccanica (+1%) dopo lo scivolone di lunedì legato alle inchieste Ue sul settore aerospaziale.

PIRELLI , OPA OK. BYE BYE PIAZZA AFFARI

Si è chiusa con successo l’Opa di Marco Polo su Pirelli che, dopo oltre un secolo, lascia il listino milanese. Il veicolo di ChemChina e di Camfin ha raccolto il 70,6% delle adesioni che va ad aggiungersi alla quota già acquisita, sufficiente a far scattare la fusione tra la stessa Marco Polo e Pirelli. E’ probabile che con la riapertura dell’offerta venga superata il 90% del capitale, consentendo così il delistimng del titolo della Bicocca.

Nell’ultima giornata si è registrata l’adesione del gruppo Malacalza che ha consegnato il 6,98% del capitale. L’avventura della famiglia genovese nella Bicocca si è così conclusa con un incasso di circa 500 milioni ed una plusvalenza di 300 milioni. 

ANCORA SOTTO TIRO MONTE PASCHI

Fra le banche, Unicredit -0,6%. Il Cda di domani si occuperà del caso Palenzona. Intesa +0,2%, MontePaschi -1,8%. A Milano, Eni ha chiuso invariata, Saipem -0,9%. Per Exane Bnp Paribas l’aumento di capitale sarà di 2,5 miliardi: il target price scende a 7,5 da 9 euro. Tenaris +0,4%. Enel chiude con un lieve progresso dello 0,2%, Enel Green Power -0,5%. Fra le società di media dimensione si mettono in risalto Saras (+4,6%), Recordati (+3,2%) e Iren +4,7%.

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