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Poste Italiane entra nel capitale di Mediobanca, ma non voterà all’assemblea del 28 ottobre

Ufficio Stampa Poste Italiane

Poste Italiane entra nel capitale di Mediobanca. Come anticipato da La Stampa la società guidata da Matteo Del Fante ha in mano una partecipazione di oltre l’1% ma non superiore al 3%, la soglia oltre la quale scatta l’obbligo di comunicazione al mercato. 

L’ingresso di Poste avviene mentre si avvicina l’assemblea del 28 ottobre dove Delfin, la cassaforte della famiglia Del Vecchio, si prepara a presentare una lista alternativa a quella del cda uscente. 

Poste non eserciterà il diritto di voto

La notizia dell’ingresso di Poste in Mediobanca ha immediatamente scatenato speculazioni sul possibile voto della società controllata dallo Stato, tanto più dopo le polemiche delle scorse settimane e la vicinanza dell’assemblea .

Così, attraverso una nota, Poste italiane ha annunciato che non eserciterà il proprio diritto di voto alla prossima assemblea.

“Poste Italiane, in relazione a notizie apparse sui media, chiarisce i termini della partecipazione in Mediobanca. Per quanto concerne gli investimenti effettuati da Poste Vita, la compagnia detiene oltre 150 miliardi di euro di investimenti, tra questi anche titoli bancari e quotati, incluso Mediobanca. L’azienda, come da prassi consolidata, non eserciterà il diritto di voto nell’assemblea del 28 ottobre”, si legge in una nota di Poste.

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