Il cantiere delle privatizzazioni va avanti. Il Governo si prepara a cedere il 30% di Poste Italiane ancora nelle sue mani entro la prima metà di quest’anno, tra giugno e luglio, mercati permettendo. Ad affermarlo è stato Fabrizio Pagani, responsabile della segreteria tecnica del ministero dell’Economia, precisando che l’intenzione è quella di mettere in piedi un’operazione che sarà realizzata con le stesse modalità dell’Ipo e cioè con una cessione rivolta sia ad investitori istituzionali sia a privati.
Pagani ha continuato specificando che nonostante il prezzo attuale di Borsa sia a prossimo ai 6 euro, quindi inferiore rispetto a quello di collocamento nel 2015 pari a 6,75 euro, nei prossimi mesi le cose potrebbero cambiare. Poste sta portando avanti delle operazioni che potrebbero generare valore come la creazione di un polo del risparmio gestito con Anima e lo sviluppo di sinergie nei sistemi di pagamento dopo l’acquisizione di Sia.
La quota dello Stato in Poste si era già ridotta attraverso due operazioni che avevano visto la dismissione del 35,5% del capitale a seguito della quotazione in Borsa e la cessione di un altro 30% nel 2016 a Cassa depositi e prestiti. Con gli attuali prezzi di Borsa lo Stato dovrebbe incassare una cifra intorno ai 2,4 miliardi.
Il titolo in Borsa Poste Italiane, intorno alle 9:05, guadagna lo 0,2% a Piazza Affari mentre l’indice settoriale flette dello 0,2 per cento.