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Portulaca: cenerentola infestante negli orti, principessa in tavola

insalata portulaca, avocado, mela, melograno, ravanello

E’ il terrore dei contadini e degli orticoltori. Insidiosa, infestante, si insinua alla base delle piante da orto e in breve tempo le copre nascondendo i loro frutti, soprattutto se sono coltivazioni striscianti, assorbe l’acqua e le sostanze nutritive del terreno, insomma una condanna biblica.

Eppure quell’erbaccia che assomiglia a una pianta grassa, così invisa al contadino, al pari di Cenerentola che dopo la scarpetta, viene riconosciuta dal principe e sale sul trono, portata a tavola si trasforma in un prezioso supporto alimentare per l’uomo. E’ la Portulaca o Erba porcellana (nome scientifico Portulaca oleracea) pianta spontanea commestibile dalle molte proprietà.

Che goda di cattiva fama fa fede il modo in cui viene chiamata in alcune regioni: Porcellana in Sicilia, dove viene usata nell’insalata di ferragosto la famosa purciddana, con pomodori, cetrioli, cipolle condite con olio aceto e sale, e fin qui nulla da eccepire, Spurchizia in Puglia, nome onomatopeico che rende bene l’idea, Pucchiaca o Pucchiacchiella in Campania, termine che nei vecchi dialetti era dispregiativo dell’organo sessuale femminile, che nel Sannio pudiciziamente si tramuta in vasciulella per evitare il diretto riferimento dialettale alla pucchiacca.

Chiamata anche la “miseria” per la sua umile origine ha avuto comunque l’onore di entrare in un sonetto del poeta dialettale romano Giuseppe Gioacchino Belli: “Vecchia nun zò, ma!… la miseria abbacchia; / E ppe cquanto se studia e sse sciappotta, / se sta ssempr’accusì, ssora Carlotta: / giù tterra-terra come la porcacchia”.

Portulaca_oleracea

Eppure quest’erba spontanea ha una lunga storia nelle nostre tradizioni contadine. Un tempo chiamata anche “erba dei frati”perche veniva distribuita anticamente alle famiglie cui i monacelli facevano visita durante i loro pellegrinaggi.

In realtà sembra sia stata importata dall’India e da li si è diffusa in tutta Europa. Ma le sue proprietà medicinali erano già conosciute in Egitto fin dai tempi dei Faraoni, la si usava per curare il vomito, la diarrea, le emorroidi e le emorragie delle partorienti.

Plinio il vecchio, scrittore, naturalista, filosofo, comandante militare e governatore provinciale romano, la raccomandava per una miriade di applicazioni, sia per regolarizzare l’apparato digerente, sia perché “frena la libido e i sogni erotici”, cosa che evidentemente era molto apprezzata da un comandante militare per mantenere la calma fra le sue truppe. Ippocrate ne riconosceva le proprietà rinfrescanti, mentre Galeno sosteneva la sua efficacia contro mal di testa, mal di denti, infiammazioni e bruciore di stomaco. Gli arabi, nel Medioevo, la chiamavano addirittura il “vegetale benedetto”, perché avrebbe guarito il piede ferito di Maometto.

E sempre a motivo delle sue proprietà curative le navi che facevano lunghe traversate si assicuravano sempre una gran scorta di Portulaca perché per l’alto contenuto di vitamina C veniva somministrata ai marinai per combattere lo scorbuto.

Pianta strisciante, la si riconosce subito nei campi, può sembrare una pianta succulenta, per via delle sue foglie carnose e lisce, che si innestano su fusti anch’essi carnosi di colore rossiccio, ha un sapore leggermente acidulo che può ricordare l’acetosella. Il problema è che ama i terreni fertili, quelli ben concimati, e irrigati con regolarità, per cui il suo habitat preferenziale è proprio l’orto. Ed è lì che produce guai.

Però c’è anche da considerare che ogni moneta ha il suo rovescio. E la Cenerentola dell’orto, portata in tavola si traveste da principessa ed esprime al meglio il suo reale valore per le mille proprietà salutari che contiene in sé. Molto apprezzata nella cucina vegana questa pianta entra bene anche nelle diete per il suo basso tasso di calorie, solo 16 kcal / 100 g.

Cominciamo dalle sue proprietà: in 100 gr di Portulaca troviamo proteine, vitamina C (22 mg / 100 g), B e pro vitamine A, minerali essenziali come il potassio (400 mg / 100 g), il calcio (65 mg / 100 g) e il magnesio (106 mg / 100 g) essenziali per denti e ossa, oligoelementi come zinco e ferro.

E’ ricca di Omega 3, di acido linoenico. Quindi la prima raccomandazione che ci sentiamo di dare a quanti spendono somme incredibili per rifornirsi di integratori “salutari” per l’organismo, è di cambiare strada: invece di recarsi in farmacia o in erboristeria per arricchire aziende che hanno fatto la loro fortuna proprio su questi prodotti, facciano una salutare passeggiata in un prato, in campagna o al mare, e troveranno quantità incredibili di questa pianta che sta lì aspettando di essere colta ed esprimere al meglio le sue proprietà benefiche. E’ efficace per le persone che soffrono di diabete di tipo 2 e nella regolazione della pressione sanguigna, è un’importante fonte di antiossidanti (vitamina C e pro-vitamina A) che proteggono l’organismo dall’invecchiamento precoce, dal cancro, rafforzando le difese del sistema immunitario. È un diuretico che a dosi elevate risulta anche essere un lassativo.

E non è ancora finita perché la Portulaca per il suo contenuto di acidi grassi polinsaturi (omega 3), protegge il cuore e il suo sistema vascolare, riducendo il livello di colesterolo cattivo (LDL).

Masticare qualche foglia di portulaca può fermare il sanguinamento dalle gengive, dalla bocca, in un infuso le foglie di portulaca purificano e alleviano bruciore di stomaco e crampi allo stomaco.

Inoltre è indicata nei casi di ipertensione o come rilassante nei casi di insonnia e nervosismo.

Ma è ora di parlare del suo impiego in cucina che oltre ad essere piacevole è anche molto vasto.

Intanto la portulaca si mangia sia cruda, in insalate, la si trova nella misticanza di alcuni mercati assieme a indivia, rucola, crescione, pimpinella, cicoria selvatica, finocchio selvatico, caccialepre, tarassaco, crespigni, che cotta. Ottima per insaporire torte, pizze o frittate, come condimento in un soffritto in padella con patate, cipolle e olio d’oliva, nelle zuppe o nelle vellutate apporta una gradevole nota rinfrescante. In Sicilia la preparano con patate bollite e cipolle al forno ma si preparano anche saporitissime frittelle impastando le foglie in una pastella di farina e acqua, che viene poi fritta, mentre in Calabria la si usa abbinata a sedano e aceto.

La sua presenza in cucina come si è visto è molto versatile, la si può consumare in una gustosa e fresca insalata mista, come si è visto con la misticanza, se ne può fare una insalata più corposa unendo alle foglie della Portulaca fagiolini, pomodori, rucola selvatica, cipolla e patate lesse, si può lessare semplicemente in acqua per poi condirla con olio e limone, si può utilizzare per frittate saporite, ma anche per ripieni di lasagne e ravioli.

Per i lettori di First&Food proponiamo di seguito una salutare e gustosa insalata per l’estate, un vero e proprio concentrato di sapori, vitamine e proprietà benefiche da prepararsi al momento che può costituire un pasto leggero

Insalata di portulaca, avocado, melograno, mela, ravanello: un concentrato di salute

Prendere le foglioline della Portulaca che, come si è detto, sono ricche di oligoelementi, potassio, magnesio, calcio, acidi grassi omega 3 vitamine (C e B). Unire tagliato a dadini l’Avocado, potente alleato contro il colesterolo cattivo, a basso contenuto di carboidrati non eccessivamente calorico (mediamente 200 kcal). Aggiungere la mela altro concentrato di sali minerali, oligoelementi, vitamine e altre sostanze utili come la peptina e gli eteri di amile, i chicchi di melograno frutto dalle mille proprietà, fra i più potenti antiossidanti in natura, fondamentali per proteggere l’organismo dai danni alle cellule, dovuti allo stress ossidativo e da quelli provocati al sistema cardiovascolare da colesterolo e diabete ricco anche di acido ellagico, prezioso per bloccare l’invecchiamento precoce.

E infine per dare un tocco di piccantezza unire qualche ravanello ricco di isotiocianati e glucosinolati che contiene inoltre raphanina, dalle proprietà antisettiche e antibatteriche, oltre a una notevole quantità di vitamina C2 e potassio, che ha in aggiunta proprietà diuretiche, utili in caso di infiammazione ai reni e all’apparato urinario ed è stimolante dell’attività di fegato e cistifellea. Condire a piacere e gustare a più non posso.

Come si è detto la Portulaca è molto apprezzata per il suo caratteristico sapore in cucina. Di seguito proponiamo una zuppa di Portulaca molto gustosa e delicata di facilissima esecuzione.

zuppa di portulaca

Ricetta della zuppa di portulaca

ingredienti per 3/4 persone

2 litri di acqua

2 cucchiaini di sale grosso

350 g di portulaca

3 patate medie

2 cipolle

2 cucchiai di panna liquida

Cerfoglio (opzionale)

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Pane

Olio d’oliva

Preparazione

Tagliare grossolanamente la portulaca, foglie e steli mantenendo da parte alcune foglie per la decorazione finale.

Tritare grossolanamente le cipolle e tagliare le patate a pezzetti

Mettere il tutto in una pentola con 2 litri di acqua fredda con una manciata di sale grosso.

Dal momento in cui arriva a ebollizione calcolare 20 minuti di cottura, basandosi sulle patate.

A parte fare dei crostini di pane rosolati in padella con un filo d’olio.

Scolare quindi le verdure le verdure e metterle nel frullatore con un po ‘d’acqua di cottura che avremo tenuto da parte.

Sbollentare le foglie di portulaca per 3 minuti in acqua bollente, passarle quindi un getto d’acqua fresca e asciugare con uno scottex.

A questo punto rimettere la zuppa in una casseruola, aggiungere la panna e scaldare.

Presentazione

In un piatto ponete i crostini di pane e versatevi sopra la zuppa, decorare con le foglie di Portulaca e spargere sul tutto un po’ di Cerfoglio tritato che, alle proprietà della Portulaca unisce le sue che non sono da meno e si possono sintetizzare in: depurative in quanto favorisce l’eliminazione delle tossine e le funzionalità del fegato e della colecisti; diuretiche che lo rendono indicato in caso di ritenzione idrica e di edemi, di calcolosi renale, di gotta e di reumatismi; lassative, utili contro la stitichezza ostinata; antisettiche, è indicato nelle affezioni dell’apparato respiratorio, come laringite e bronchite, e non da ultimo stimola la secrezione gastrica, favorendo la digestione.

Ce n’è abbastanza per convincervi a fare una bella passeggiata in campagna e fare abbondante scorta di questa preziosa erba? Affrettatevi avete tempo fino a settembre!

Categories: Cibo e salute Food