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Portogallo verso le larghe intese all’italiana. Alle elezioni è boom dell’estrema destra

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Un testa a testa al cardiopalma che darà vita al parlamento più frammentato della storia del Portogallo e renderà difficilissima la creazione di un nuovo governo, con il Paese che potrebbe essere costretto a sperimentare al formula delle larghe intese all’italiana. Si possono riassumere così i risultati delle elezioni portoghesi. Il vero vincitore? Né i conservatori di Alleanza democratica, che ufficialmente hanno conquistato un risicatissimo successo, né il Partito Socialista, ma “Chega”, forza politica di estrema destra guidata da André Ventura, passato dal 7% del 2022 al 18% di oggi.

Portogallo: vincono i conservatori di Alleanza democratica

“Vinto” sarebbe un parolone, possiamo dire che i conservatori di Alleanza democratica (Ad) hanno avuto la meglio alle elezioni legislative in Portogallo. Il vantaggio sul Partito socialista si è però via via assottigliato durante il complicato spoglio dei risultati, tant’è che lo scrutinio è andato avanti ben oltre la mezzanotte. 

Alla fine, entrambe le formazioni infatti si attestano attorno al 29%, ma la coalizione guidata da Luís Montenegro, formata dal Partito socialdemocratico, dai popolari del Cds-Pp e dai monarchici, ha superato il partito di Pedro Nuno Santos grazie ai poco più di 50 mila voti e ai tre seggi ottenuti da Psd e popolari sull’isola di Madeira, dove i due partiti non si presentavano con il simbolo di Ad. Il risultato è: 29,5% dei voti per i conservatori, 28,7% per i socialisti.

Il leader socialista Santos ha riconosciuto la sconfitta e annunciato che non presenterà né approverà alcuna mozione di sfiducia a un eventuale governo minoritario di Montenegro, che a sua volta si è detto pronto a governare senza tradire la promessa fatta in campagna elettorale: “No è no” ha ripetuto a chi gli chiedeva se avrebbe governato con l’estrema destra di Chega.

Portogallo: il boom dell’estrema destra di Chega

Chega, che in portoghese significa “Basta”, è un partito nazionalista, populista, euroscettico e ultraconservatore guidato da André Ventura che in soli 5 anni è riuscito ad imporsi sulla scena politica nazionale. Il debutto avvenne infatti nel 2019, prima alle europee, dove ottenne l’1,6% dei voti, poi alle legislative, dove conquistò l’1,3% delle preferenze e un solo seggio nella circoscrizione di Lisbona. Nel 2022, il partito salì al 7,3% e a 12 seggi. 

Alle legislative del 2024, Chega ha invece ottenuto il 18% dei voti e 48 deputati. “Questa notte passerà alla storia in Portogallo, per un motivo: questa è la notte in cui è finito il bipartitismo di questo paese” ha commentato. Ventura, secondo cui il suo partito “tra sei mesi, uno o due anni vincerà effettivamente le elezioni”. “I portoghesi hanno dato la maggioranza ai conservatori”, ha aggiunto, sostenendo che sarebbe da “irresponsabili non formare ora un governo di destra”.

Portogallo: strada in salita per il nuovo Governo

Anche con l’aiuto del piccolo partito Iniziativa liberale (5%), per il leader di Alleanza Democratica Luís Montenegro e i suoi 79 deputati sarà difficile governare così lontano dalla maggioranza assoluta, pari a 116 seggi. Per questo, nel suo discorso al termine della lunga maratona notturna, il leader conservatore ha chiesto dialogo e responsabilità a tutte le forze politiche presenti in parlamento. Considerando il ripetuto No di Montenegro a un’alleanza con l’estrema destra, una delle pochissime vie praticabili sarebbe quella di un governo di larghe intese tra socialisti e moderati, con un esecutivo magari guidato dallo stesso Montenegro.  

Gli altri partiti di questa XVI legislatura saranno il Blocco di sinistra (4,4%), la coalizione di comunisti e verdi (3,3%), il partito della sinistra europeista Livre (3,2%) e gli animalisti del Pan (1,9%). 

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