(Ansa) Il Portogallo si è svegliato oggi in un incubo davanti alle immagini apocalittiche lasciate dietro di sé dal violento incendio che ha devastato le foreste attorno a Pedrogao Grande, 160 km a nord di Lisbona, facendo almeno 58 morti, molti dei quali carbonizzati nelle auto, e 59 feriti 5 dei quali gravi. Con il passare delle ore il conto delle vittime è salito a 62 di cui 4 bambini. Intere famiglie sono rimaste intrappolate in macchina dalla violenza delle fiamme. E’ il più grave disastro verificatosi in Portogallo, ha affermato il premier portoghese Antonio Costa, giunto sul posto insieme al presidente della repubblica Marcelo Rebelo da Sousa. Il governo ha proclamato 3 giorni di lutto nazionale.
I 700 pompieri impegnati nella lotta contro le fiamme attive in mattinata ancora su quattro fronti, due ancora violenti, hanno trovato i cadaveri di 30 persone ancora rinchiusi nelle auto distrutte dalle fiamme. Altri sono stati uccisi mentre cercavano di fuggire a piedi. Famiglie intere sono morte così. In due auto ferme in mezzo ad una strada in un bosco sono stati trovati i cadaveri di 9 adulti e di due bambini.
La polizia giudiziaria ha escluso che ci sia una mano criminale dietro a questa tragedia.
L’incendio sarebbe divampato a causa di un fulmine caduto su un albero, in mezzo ad una vegetazione secca per la mancanza di pioggia da giorni. La diffusione fulminea delle fiamme è stata propiziata dalle alte temperature, sui 40 gradi, e da venti violenti fino a 200 chilometri all’ora.
(aggiornato alle 18,45)