Il Portogallo torna alle elezioni. Stavolta i 9 milioni di cittadini dovranno eleggere il Presidente della Repubblica, il nono dopo la rivoluzione del 1974.
Cavaco Silva, conclude il suo mandato dopo cinque anni alla guida del Paese. La Costituzione di Lisbona, non prevede la possibilità di una seconda candidatura.
Dopo il caos politico derivante dalle elezioni governative, vinte dalla coalizione formata da Psd e PP, il nuovo Esecutivo è adesso guidato dal socialista Antonio Costa, che dopo settimane di stasi, è riuscito a formare un’alleanza con gli altri partiti di sinistra.
L’elezione presidenziale si svolge in due turni. Se uno dei candidati otterrà più del 50% dei voti, il Portogallo avrà un nuovo Presidente. In caso contrario si andrà al ballottaggio il prossimo 14 febbraio tra i due candidati più votati. In base alla storia, nelle otto tornate elettorale indette dal 1974 ad oggi, solo una volta è stato necessario il secondo turno: nel 1986, quando Mário Soares ottenne il 25,43% al primo turno e 51,18% al secondo.
Ma a complicare la situazione potrebbe esserci l’alto numero di candidati. Questa elezione ha infatti raggiunto un record storico, con 10 aspiranti Presidenti della Repubblica. Secondo gli ultimi sondaggi, tra i favoriti dovrebbe esserci Marcelo Rebelo de Sousa ex ministro e presidente del PSD il Partito Social-Democratico di centrodestra dell’attuale presidente, Aníbal Cavaco Silva. Le varie rilevazioni gli attribuiscono un risultato superiore al 50% al primo turno, una percentuale che gli assicurerebbe la vittoria già domenica 24. Seguono Sampaio da Nóvoa e Maria de Belém con il 16% delle preferenze.