X

Portogallo, allarme default per i comuni

 “Se fossimo un’impresa la chiameremo insolvenza”. Lo ha dichiarato Fernando Ruas, presidente dell’associazione nazionale dei Comuni portoghesi, in merito allo stato dei conti delle municipalità lusitane. “Se il Governo non interviene, alcuni comuni dovranno ristrutturare il proprio debito“, ha aggiunto l’autorità. La colpa di questa condizione di penuria locale, a detta di Ruas, deriverebbe dai forti tagli alla spesa pubblica che Lisbona sta mettendo in atto per assecondare le richieste della Troika (Ue, Bce e Fmi) e ottenere così l’ulteriore tranche del piano da 78 miliardi di euro. Secondo i dati della sua associazione, Ruas ha dichiarato a Bloomberg che il debito complessivo di tutti i comuni raggiungerebbe i 9 miliardi di euro. 

Tra i comuni più indebitati spicca l’isola di Madeira, il cui passivo ha toccato nel 2011 il record di 6,3 miliardi di euro. La situazione economica del Portogallo di certo non fa sperare in un miglioramento. Il Prodotto interno lordo del Paese è diminuito per il quinto trimestre di seguito segnando a dicembre 2011 un -1,3%. La disoccupazione è al 14%. Dati che rendono ancora più difficile il raggiungimento del target di un rapporto deficit/Pil al 4,5% quest’anno e al 3% nel 2013. 

Lisbona dovrebbe discutere di queste questioni con i singoli comuni nelle prossime settimane. “Nessuno si aspetta che l’Esecutivo cancelli i nostri debiti”, ha dichiarato Ruas, “Sono fiducioso che il Governo troverà una soluzione in grado di aiutare le municipalità a rispettare i propri impegni pagando i fornitori in tempo e onorando i propri debiti”. 

Lunedì l’allarme sull’eccessivo debito dei comuni portoghesi era stato lanciato dal ministro degli Affari Parlamentari, Miguel Relvas: “Il debito dei comuni, considerando il complesso di municipalità e imprese locali, si aggira sui 12 miliardi di euro. Il debito a breve termine, che si sta valutando, non sarà inferiore ai 3 miliardi. Stiamo parlando di numeri molto elevati”. 

 

Related Post
Categories: News