Porsche mette il turbo con il suo modello più esplosivo, la Cayenne. Grazie alle vendite del costosissimo Suv, a fine 2011 la casa tedesca ha chiuso “il miglior esercizio della sua storia“. Lo scorso anno gli utili operativi sono balzati del 22%, al livello record di 2,05 miliardi di euro. Il fatturato è cresciuto del 18%, a quota 10,93 miliardi, mentre le auto vendute hanno fatto segnare un incremento del 21%, a 116.978 unità.
Ma gli obiettivi della Porsche, controllata al 50,1% dalla Volkswagen, sono molto ambiziosi: 200 mila auto vendute nel 2018 con 20 mila dipendenti, a fronte dei 15.037 della fine del 2010. Per gli 8.500 che lavorano in Germania, e che beneficiano di un contratto collettivo migliore, i risultati 2011 hanno fatto scattare un premio di 7.600 euro a operaio.
Anche la redditività dell’ultimo esercizio è stata da primato, con un margine operativo del 18,7% che ha superato di gran lunga quello degli altri costruttori tedeschi grazie a una forte domanda in Cina, Germania, Usa e in Russia.
Ma se l’anno scorso le vendite della Cayenne hanno avuto un andamento esplosivo (59.873, +49%) insieme a quelle della Panamera (+20%), non altrettanto si può dire per altri modelli: -14% per le vendite della Icona 911 e -9% per la Boxster/Cayman.