Porsche si avvia a spron battuto verso la quotazione in Borsa. Lo ha confermato Volkswagen parlando di “discussioni avanzate” su una potenziale Ipo del brand di lusso.
Da tempo si parla di una possibile quotazione della società automobilistica di Stoccarda e l’operazione sembra diventare di giorno in giorno più concreta. Le parti hanno negoziato un accordo quadro che servirà da base per la preparazione del progetto. Volkswagen sottolinea però che l’intesa finale dovrà ricevere il via libera del consiglio di amministrazione e del consiglio di sorveglianza, ma per il momento una decisione finale non è ancora stata presa. “La possibilità che un accordo quadro sia concluso e il suo contenuto sono questioni attualmente aperte e dipendono dall’approvazione dei Cda di entrambe le parti”, mette in evidenza Volkswagen.
Agli investitori però sono bastate le notizie odierne per scatenare una pioggia di acquisti. Sul Dax 40, attualmente in rosso a causa delle tensioni in Ucraina, il titolo Volskwagen guadagna quasi il 9,57%, salendo a quota 191,76 euro.
A spingere gli acquisti è arrivata anche l’apertura delle famiglie Porsche e Piech, che controllano Porsche Se, primo socio di Volkswagen con una quota del 31,4% e il 53,3% dei diritti di voto. In una nota separata, Porsche Se ha reso noto che potrebbe acquistare azioni ordinarie di Porsche Ag in caso di quotazione.
L’operazione, d’altronde, sarebbe di quella che lasciano il segno. Secondo le prime analisi, potrebbe infatti trattarsi di un’Ipo compresa tra 45-90 miliardi di euro, a fronte di una capitalizzazione di mercato dell’intero gruppo Volkswagen pari a poco più di 115 miliardi di euro.
Grazie allo sbarco in Borsa, Porsche potrebbe trovare le risorse necessarie per finanziare i suoi progetti sui veicoli elettrici, diventando protagonista del processo di transizione ecologica richiesto all’intero comparto automobilistico. Ricordiamo infatti che, a partire dal 2035, nell’Unione Europea non potranno più essere vendute auto diesel e benzina.
Nel frattempo, dando uno sguardo ai conti, la società di Stoccarda non sembra partecipare alla crisi che sta colpendo il settore auto a causa della pandemia e della carenza di chip. Anzi nel 2021 la società ha venduto oltre 300mila veicoli, con un aumento dell’11% rispetto al 2020, confermando il buon momento dei brand del lusso.
“La domanda rimane alta e gli ordini sono robusti, quindi iniziamo il 2022 con slancio e fiducia in tutte le regioni”, aveva detto alla pubblicazione dei dati Detlev von Platen, responsabile delle vendite e marketing di Porsche Ag.