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Popolare Vicenza in crisi: l’ad Sorato si dimette e Veneto Banca si allontana

Non c’è pace per la Banca Popolare di Vicenza e per l’impero bancario del presidente e padre-padrone Gianni Zonin. Come era prevedibile, l’amministratore delegato e direttore generale della banca, Samuele Sorato, 54 anni, ha rimesso davanti al cda il suo mandato e s’è dimesso dalle due cariche. Il comunicato ufficiale della banca parla di “risoluzione consensuale” ma il dissidio tra Sorato e Zonin andava avanti da tempo.

Il vertice delle Popolare di Vicenza, su cui incombono le ispezioni della Consob e della Bce, ha per ora trasferito i poteri di Sorato al Comitato esecutivo della banca in attesa della nomina del successore che potrebbe essere il settantenne Divo Gronchi per la terza volta.

La situazione di crisi al vertice della banca vicentina allontana forse definitivamente l’idea di matrimonio con Veneto Banca.
Proprio oggi, dopo il cda della Popolare di Vicenza, il presidente dell’Associazione Azionisti Veneto Banca, Giovanni Schiavon, già presidente del Tribunale di Treviso, ha dichiarato che “le tante perplessità, emerse anche nell’ultima assemblea di Veneto Banca, circa la ventilata fusione con la Popolare di Vicenza non erano proprio errate, come sembrano confermare anche i recentissimi eventi riguardanti le tensioni al vertice della governance di quell’istituto e la persistente contemporanea ispezione di Consob e Bce” a Vicenza.

Schiavon caldeggia invece un’altra soluzione per Veneto Banca: un progetto di stand alone con concorso attivo di investitori istituzionali sul territorio” che rafforzino l’autonomia della banca di Montebelluna. La battaglia continua.

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