Continua l’operato degli inquirenti sul crac della Banca Popolare di Vicenza. La Procura di Vicenza ha presentato nuove richieste di rinvio a giudizio relative stavolta al secondo troncone di indagine, quello riguardante il presunto ostacolo messo in atto nei confronti degli organismi di vigilanza, Consob, Banca d’Italia e Banca Centrale Europea.
Nel dettaglio, per ostacolo alla Consob, la Procura ha chiesto il processo per l’ex direttore generale Samuele Sorato,per il suo vice Emanuele Giustini, e per lo stesso istituto vicentino. In quest’ambito ricordiamo che nelle scorse settimane è stato eseguito il sequestro preventivo di 106 milioni di euro, soldi che, alla fine del processo, potrebbero essere destinati al risarcimento di alcuni risparmiatori coinvolti nel crac.
Per ostacolo alla vigilanza di Bankitalia e della Bce è stato richiesto il rinvio a giudizio per l’ex presidente Gianni Zonin e per utti gli altri indagati già nel primo troncone (Giuseppe Zigliotto, Paolo Marin, Massimiliano Pellegrini, Andrea Piazzetta).
Bce e Bankitalia sarebbero state ostacolate nell’esercizio delle loro funzioni durante i controlli effettuati nel 2014. Secondo la Procura, gli indagati avrebbero nascosto agli ispettori di via Nazionale le cosiddette operazioni baciate, mascherando parallelamente il reale stato della banca. Per quanto riguarda la Consob invece, la richiesta di processo riguarda l’aumento di capitale del 2014.
Il prossimo 21 aprile il gup Roberto Venditti sarà chiamato a decidere sull’unificazione in un unico procedimento dei due tronconi d’indagine. Lo scorso 5 marzo invece I pm vicentini Gianni Pipeschi e Luigi Salvadori hanno depositato la richiesta di dichiarazione di insolvenza della BpVi, già in liquidazione coatta.