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Popolare di Sondrio, piano industriale: 323 milioni di utili, 550 milioni di dividendi e payout al 50

Imagoeconomica

La Popolare di Sondrio ha approvato il nuovo piano industriale Next Step 2022-2025, il primo dalla trasformazione dell’istituto da società cooperativa in società per azioni, che prevede una generazione di valore significativa e sostenibile con remunerazione degli azionisti in crescita: redditività in aumento al 9,2%; utile netto pari a 323 milioni di euro al 2025; distribuzione complessiva di oltre 550 milioni di dividendi con un payout ratio al 50% stabile nell’orizzonte di piano. E il mercato apprezza il nuovo piano: il titolo in rialzo dell’2,53% a 3,41 euro per 1,55 miliardi di capitalizzazione mentre il Ftse Mib cede oltre l’1%.

L’istituto valtellinese punta a dare una nuova spinta sul risparmio gestito e sulla bancassicurazione nonché una solida capitalizzazione, minor sensibilità alle spinte inflattive e investimenti mirati in digitale. Ecco le nuove linee guida svelate dal nuovo piano industriale della Banca.

Popolare di Sondrio, piano industriale 2022-2025: tutti i numeri

Il progetto punta a raggiungere un utile netto di 323 milioni di euro nel 2025, in aumento del 20% rispetto al 2021 (269 milioni, 263 milioni attesi per il 2023). Il margine di interesse dovrebbe invece crescere da 529 milioni del 2021 a 610 milioni del 2023 a 667 milioni nel 2025.

L’ex popolare, spiega, che la redditività (Roe) è prevista in aumento al 9,2% nel 2025 (dall’8,9% del 2021 e 8,1% nel 2023), così come la remunerazione degli azionisti con oltre 550 milioni di euro di dividendi previsti in arco di piano e un payout ratio che dovrebbe salire dal 34% del 2021 al 50% dal 2023 in poi.

La banca punta sulla crescita del risparmio gestito che dovrebbe salire da 6,796 miliardi del 2021 a 8,457 miliardi del 2023 fino a 10,875 miliardi nel 2025, un aumento di circa il 40%, mentre la raccolta assicurativa dovrebbe portarsi da 1,909 miliardi del 2021 a 2,271 miliardi del 2023 a 2,883 miliardi del 2025. I finanziamenti verso la clientela sono attesi crescere a loro volta da 31,059 miliardi a 35,879 miliardi al 2025.

Cet 1 ratio sopra il 15%, rapporto costi/ricavi al 51,8%

Il rapporto fra costi e ricavi dovrebbe scendere dal 54,1% del 2021 al 51,8% del 2025, il costo del rischio di credito portarsi da 0,43 del 2021 a 0,52 del 2023 per assestarsi a 0,47 nel 2025. Quanto ai crediti deteriorati, l’Npe lordo è atteso calare sensibilmente dal 5,8% del 2021 al 4,3% del 2023 al 3,8% del 2025, con una copertura che parte dal 55,4% del 2021 al 45,8% atteso nel 2025. Il Cet 1 ratio phased in è atteso sempre sopra il 15% (un livello molto alto), dal 15,8% del 2021 al 15,6% del 2025.

Investimenti in tecnologia e focus su fattori Esg nel piano della Popolare di Sondrio

Il piano industriale punta molto sul digitale. In particolare, sono previsti investimenti in personale e digitalizzazione, con base costi sotto controllo. La spesa IT è prevista in crescita a 120 milioni nel 2025 (da 86 milioni nel 2021); costi operativi pari a 619 milioni nel 2025 (da 558 milioni nel 2021) con un Cost/Income ratio visto in calo a 51,8% al 2025 (da 54,1% nel 2021). 

Particolare rilievo viene dato all’integrazione dei fattori Esg nel business. L’istituto guidato da Mario Pedranzini prevede un rafforzamento dell’impegno verso la sostenibilità e l’inclusione, attraverso una serie di iniziative: definizione di target di performance Esg; integrazione della sostenibilità nei principali processi della Banca, mediante un adeguamento di policy e normativa interna, in particolare negli ambiti del credito, degli investimenti e della gestione dei rischi; sviluppo di nuovi prodotti e servizi sostenibili; linee guida di investimento responsabile; emissione di nuovi Esg bond; adesioni alle iniziative Esg più rilevanti per il settore bancario; interventi di ulteriore rafforzamento della governance; monitoraggio continuo delle performance emissive ed energetiche; definizione di una più ampiastrategia di comunicazione Esg.

Pedranzini (ad Pop Sondrio): “Siamo una banca che fa banca”

“È per me ragione di orgoglio poter presentare il nostro primo Piano industriale dopo esserci trasformati in Spa a fine 2021”, spiega l’ad Pedranzini. “Con la fondazione avvenuta a Sondrio nel 1871, siamo stati una delle prime banche popolari del Paese. La nostra vocazione è crescere assieme ai nostri clienti preservando la nostra identità ma continuando a innovare”.

“Negli ultimi dieci anni, caratterizzati dalle note difficoltà di contesto, il nostro margine operativo ha ampiamente coperto e superato le perdite sui crediti, diversamente dalla media del settore”, ha proseguito Pedranzini, aggiungendo che “la nostra patrimonializzazione è ai vertici del sistema. Siamo la banca italiana che più è cresciuta organicamente, investendo sulle persone e sulla rete. Il piano industriale Next Step 2022-2025 racconta le prospettive di una ‘banca che fa banca’ concentrata sui propri ambiti distintivi, intenzionata a crescere su aree, quali la gestione del risparmio e la bancassicurazione, in cui riteniamo di avere ancora ampio potenziale, evolvendo in senso digitale la relazione con la nostra clientela”.

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