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Pop Vicenza e Veneto Banca: sì della Camera alla fiducia

Si allungano i tempi che consentiranno ad arrivare al voto finale, che potrebbe slittare al pomeriggio di domani, 13 luglio o a venerdì – Successivamente, il decreto, in scadenza il prossimo 24 agosto, passerà all’esame del Senato. – Messina: “Unica operazione possibile”

Pop Vicenza e Veneto Banca: sì della Camera alla fiducia

Il governo incassa la fiducia alla Camera sul decreto per la liquidazione precauzionale di Veneto Banca e Banca Popolare di Vicenza con 318 voti a favore, 178 contrari e 1 astenuto.

Il testo è stato votato nella stessa versione approvata dalla commissione Finanze, dove l’unica modifica è stato l’inserimento della sospensione del pagamento di un bond di Veneto Banca.

In Aula si passa all’esame degli ordini del giorno. Tutti i deputati del Movimento 5 Stelle hanno presentato odg con la richiesta di illustrarli in Aula. A questo punto dunque si allungano i tempi che consentiranno ad arrivare al voto finale, che potrebbe slittare al pomeriggio di domani, 13 luglio o a venerdì. Successivamente, il decreto, in scadenza il prossimo 24 agosto, passerà all’esame del Senato.

Mentre la politica decide, sul fronte finanziario si continua ad andare avanti. In base a quanto precisato oggi da Carlo Messina, numero uno di Intesa Sanpaolo, che acquisterà la parte sana dei due istituti veneti a un prezzo simbolico, il nuovo piano industriale della banca milanese che sarà presentato nel febbraio del 2018 includerà anche l’aggregazione delle attività di Veneto Banca e della Popolare di Vicenza oggetto di acquisizione che, secondo il manager, “Si adatta perfettamente alla nostra strategia”.

Messina ha detto anche la sua sull’operazione, sottolineandone l’importanza: “Penso che la banca abbia responsabilmente deciso di intervenire in un’operazione che ha consentito di salvare 50 miliardi di risparmio, di tutelare due milioni di famiglie, 200mila imprese e 10mila famiglie che potevano essere in difficoltà a fronte di questa operazione, mantenendo allo stesso tempo la tutela di 900 miliardi di euro affidati a Intesa Sanpaolo sotto forma di risparmio”. Non solo, secondo il Ceo di Intesa Sanpaolo, questa operazione ha consentito di “tutelare anche gli azionisti di un’azienda che oggi e’ tra le piu’ grandi in Europa per valore di Borsa. La combinazione di questi elementi – ha detto Messina – ha portato ad un’operazione che mi sembra anche oggi il Governatore abbia definito come l’unica possibile e l’unica che poteva consentire di mantenere in sicurezza finanziaria quello che era un territorio come quello del Nord Est”.

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