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Pop Vicenza e Veneto Banca in bilico: salvataggio di sistema o bail-in

Cda ad alta tensione oggi per la Banca Popolare di Vicenza mentre si avvicina per Veneto Banca la scadenza del rimborso del bond subordinato da 150 milioni – Dopo le aperture di Intesa e Unicredit, gli altri istituti nicchiano – Padoan sonda il Qatar e rassicura: “La soluzione è vicina, non ci sarà bail in”.

Pop Vicenza e Veneto Banca in bilico: salvataggio di sistema o bail-in

Malgrado il pressing del ministro del Tesoro, Pier Carlo Padoan, che ieri ha sondato anche il Qatar, il salvataggio di sistema della Popolare di Vicenza e di Vento Banca stenta a decollare. Unicredit  e Intesa Sanpaolo, che oggi ne parlerà nel suo cda, sono state chiare: sì alla partecipazione alla ricapitalizzazione privata delle banche venete fino a 1,25 miliardi di euro, ma solo a condizione che anche le altre banche aprano il portafoglio e facciano la loro parte. Per ora tuttavia l’estensione della colletta è difficile: chi per un motivo e chi per un altro, tutti nicchiano e il salvataggio resta in bilico, anche perché il tempo stringe, considerando che le banche venete continuano a perdere clienti e depositi giorno dopo giorno.

O si trova una soluzione entro la fine di giugno o salta tutto: questo ormai è evidente a tutti i soggetti in campo e oggi il cda della Popolare di Vicenza dovrà fare i conti con questa amara realtà, anche se fino all’ultimo le speranze di evitare il peggio restano. Ma non c’è dubbio che, salvo improvvise schiarite nei prossimi giorni, il rischio per gli azionisti e per gli obbligazionisti delle due banche venete di perdere i loro soldi cresca di ora in ora. Nel Nord Est lo spettro del bail-in non ha mai smesso di aggirarsi minacciosamente.

Cruciale è in particolare per Veneto Banca l’appuntamento di domenica 18 giugno, quando dovrebbe essere rimborsato il bond subordinato da 150 milioni che scade il 21 giugno: gli amministratori della banca hanno chiesto lumi alla Vigilanza della Bce per decidere se rimborsarlo o no, con tutte le conseguenze del caso, e i risparmiatori restano con il fiato sospeso.

Intanto l’arbitro  finanziario della Consob ha intimato alla Popolare di Vicenza di rimborsare i soci che avevano fatto richiesta di riavere i loro soldi dopo il crollo delle azioni della banca da 62,10 euro a 10  centesimi a seguito del passaggio al Fondo Atlante. La mossa della Consob è solo un primo passo, che non azzera il contenzioso, ma che può aprire la porta ad altri 27 mila risparmiatori che battono cassa e che non hanno intenzione di abbassare la guardia.

AGGIORNAMENTO

Di fronte a questo scenario, tuttavia, il Tesoro lancia un messaggio rassicurante per il mercato e per i risparmiatori. “In relazione all’andamento delle discussioni in corso su Veneto Banca e Banca Popolare di Vicenza – si legge in una nota di Via XX Settembre – il ministro dell’Economia e delle Finanze, Pier Carlo Padoan, comunica che la soluzione è ormai prossima e che le interlocuzioni con le istituzioni europee sono incoraggianti. Il ministro ribadisce che la soluzione non contemplerà alcuna forma di bail in e che obbligazionisti senior e depositanti saranno in ogni caso pienamente garantiti”.

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