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Ponte Morandi, il Senato discute sui benefici per le “vittime dell’incuria”

Il Senato sta discutendo di riconoscere uno status giuridico specifico per le vittime di eventi dannosi causati dalla negligenza nella gestione delle infrastrutture. Sono stati proposti vari benefici per i parenti, tra cui indennizzi che vanno da 100.000 a 200.000 euro a favore delle vittime e l’onorificenza di “vittima dell’incuria”

Ponte Morandi, il Senato discute sui benefici per le “vittime dell’incuria”

Dai 100 mila fino ai 200 mila euro in favore delle vittime dell’incuria nella gestione di infrastrutture e servizi di trasporto. Il riferimento da cui nasce la proposta è il crollo del ponte Morandi, a Genova, quel tragico 14 agosto 2018. Se ne discute al Senato, in commissione Affari costituzionali dove sono all’esame due proposte simili, una stringata- appena 6 articoli – l’altra più articolata. Ma l’obiettivo è il medesimo. Partendo appunto dal disastro dell’estate di 6 anni fa (ma senza scordare altri eventi come la tragedia ferroviaria di Viareggio, l’incidente del pullman di Avellino che chiamano in causa lo Stato nella gestione delle proprie infrastrutture nei confronti della collettività) si propone di riconoscere da allora in poi uno status giuridico specifico alle vittime di eventi dannosi derivanti dall’incuria nella gestione di infrastrutture o edifici strumentali all’erogazione di servizi pubblici, alla stregua di quanto già oggi riconosciuto alle vittime del terrorismo, della criminalità organizzata e del dovere.

I diritti per chi è vittima dell’incuria nella gestione di infrastrutture

Si stabilisce che hanno diritto ai benefici: 1) il coniuge, i genitori, i figli, nonché fratelli e sorelle di colui che abbia perso la vita in conseguenza degli eventi dannosi, nonché l’altra parte dell’unione civile ovvero la persona stabilmente convivente legata da relazione affettiva; 2) i soggetti, anche non parenti, né affini, né legati da rapporto di coniugio, unione civile ovvero da relazione affettiva, che risultino a carico della persona deceduta, nei tre anni precedenti l’evento; 3) chiunque subisca un’invalidità permanente per effetto delle lesioni riportate in conseguenza di tali eventi.

In aggiunta si ipotizza il supporto di un tutor per le famiglie di ogni vittima, la facoltà per le persone offese di accedere al patrocinio a spese dello Stato nel processo per le responsabilità dell’evento dannoso, borse di studio per gli orfani delle vittime dell’incuria e anche la concessione da parte del Presidente della Repubblica dell’onorificenza di “vittima dell’incuria” ai familiari stretti della persona deceduta (coniuge/convivente, figli, genitori e, in mancanza, a fratelli/sorelle).

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