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Pompei presenta il Children’s Museum italiano: originale investimento per i giovani visitatori

Nel 2025 entrerà in funzione la struttura riservata a ragazze e ragazzi. Giochi e nuovi linguaggi per avvicinarli alla storia e al patrimonio naturale

Pompei presenta il Children’s Museum italiano: originale investimento per i giovani visitatori

Il sito archeologico di Pompei dal 2022 è il più visitato in Europa. La sua fama e la storia dell’eruzione del Vesuvio del 79 d. C. sono sostenute da continue scoperte e dall’interesse dello Stato nel sostenere progetti di ampliamento e di crescita dei servizi. Stavolta a fare notizia è la creazione di un luogo dedicato ai ragazzi, il Children’s Museum, annunciato come collaborazione pubblico-privato. Iniziativa unica in Italia e con costi ripartiti.

Due elementi della notizia risaltano subito: l’estensione della fruizione organizzata ai più giovani e la collaborazione tra un ente pubblico e un consorzio di operatori culturali. Pompei è una risorsa mondiale e l’apertura a collaborazioni private, può orientare lo Stato a incrementare tali forme di partenariato. Finora ci sono state remore fuorvianti in nome di non di sa quale esclusività statale. Voltiamo pagina e chi sproloquia sull’ingresso dei privati nel patrimonio artistico e culturale osservi quel che accade in Francia, Spagna, Germania.

Oggi i ragazzi visitano Pompei accompagnati dalle famiglie o dagli insegnanti. Il Children’s Museun che aprirà nei primi mesi del 2025, li accoglierà in maniera diretta, senza intermediazioni. Il Consorzio Aion riunisce un network di imprese di eccellenza nella valorizzazione dei beni culturali è l’alra gamba del Museum e ha interesse a sviluppare attività conoscitive e di svago legate alla storia di Pompei . Dopo tutto è la prima volta che un sito italiano mette a disposizione dei più piccoli uno spazio specifico per scoprire la bellezza e i misteri d un’area così suggestiva.

Non ne facciamo un parco giochi

Pompei non diventerà un parco giochi, una Las Vegas luccicante in miniatura. Resterà un luogo serio e didattico.Basta scorrere i nomi di chi in Campania è impegnato sui temi dell’archeologia, dei nuovi linguaggi, della tutela del territorio e che qui darà supporto: Accademia di Belle Arti di Napoli, Conservatorio di Musica di San Pietro a Maiella, Università Federico II, Ente Parco del Vesuvio, Fondazione Foqus Quartieri Spagnoli, Giffoni Experience e decine di altri.

Gabriel Zuchtriegel, direttore del parco ha spiegato cosi il progetto: “Pensare a un’offerta per i più piccoli che rappresentano una percentuale elevata del pubblico e vanno accolti con lo stesso rispetto e la stessa attenzione degli adulti. Raccontare Pompei a bambine e bambini sarà un’avventura affascinante”. Il Pompei Children’s Museum svilupperà le attività in tutto il parco con itinerari e laboratori nelle domus, negli edifici pubblici, nelle aree verdi. Ancora, l’originalità sta nella ideazione di linguaggi espressivi adatti ai giovani per i quali, di fatto, verrà meno la mediazione degli adulti.

Nella cornice naturalistica tra un vulcano e il mare si creeranno percorsi di didattica con incroci tra l’innovazione digitale e le azioni manuali. La vita a Pompei era tutto: ozio, musica, danza, benessere, politica e ai ragazzi basterà poco per capire un mondo distrutto in poche ore dalla furia del Vesuvio, giocando e interagendo con gli strumenti preferiti.

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