Il sostegno di Intesa Sanpaolo è uno dei capitoli di un ampio accordo di collaborazione che intercorre tra il Gruppo e la prestigiosa Oxford University e che include attività di formazione, di ricerca scientifica, scambi e borse di studio, che conferma l’interesse della Banca alla diffusione della cultura e dell’arte italiana all’estero.
“La collaborazione, che perdura da diversi anni, con la Oxford University, un’istituzione riconosciuta tra le migliori al mondo nel campo della ricerca e della formazione, rappresenta per Intesa Sanpaolo una delle partnership più qualificanti.
E’ una ulteriore testimonianza di come l’arte e la cultura siano parte integrante del nostro operare come Banca, un aspetto che non viene tralasciato anche in una collaborazione di tale importanza, una delle più ampie stabilite finora da Intesa Sanpaolo con atenei esteri“, ha commentato Stefano Lucchini, Chief Institutional Affairs and External Communication Officer Intesa Sanpaolo.
In mostra sono esposti oltre 300 reperti archeologici, alcuni di recente scoperta, tra cui oggetti di uso quotidiano, utensili, vasi, persino resti di cibi carbonizzati e preservati dalle ceneri del vulcano, mosaici e tesori provenienti dal Parco archeologico di Pompei e di Paestum, dal Museo Archeologico Nazionale di Napoli, dal British Museum, dal Museo Archeologico di Londra e da collezioni private.
In una fotografia raffigurante l’epoca dell’eruzione del Vesuvio del 79 d.C., i visitatori rivivranno la vita quotidiana degli antichi Romani, dai campi coltivati alle taverne, dagli empori ai triclini, dalle cucine ai luoghi di culto.