Il tribunale di Torino ha respinto il ricorso della Fiom e giudicato “legittimo” l’accordo sottoscritto dalla Fiat e dalle altre organizzazioni sindacali per lo stabilimento di Pomigliano. Il giudice Ciocchetti ha però ritenuto “antisindacale” la condotta della Fiat per aver escluso dagli accordi la Fiat, promotrice del ricorso giudiziario. Su questo punto il Lingotto, che si è detto soddisfatto a metà ma sorpreso per le critiche contenute nella sentenza, ha preannunciato l’impugnazione. La sentenza dà certamente più ragione alla Fiat che alla Fiom, però i problemi non sono finiti e la partita non è chiusa. il senatore del Pd Pietro Ichino, che da tempo si batte per far approvare una legge che aggiorni la cornice entro la quale collocare le nuove relazioni industriali, con l’occhio ai contratti aziendali e alle forme di rappresentanza, ha detto che in gergo calcistico la Fiat ha battuto la Fiom 2 a 1, secondo la sentenza. Soddisfatte la Cisl e la Uil, silente la segretaria generale della Cgil Susanna Camusso. La Fiot ha detto che ricorrerà alle cause giudiziarie individuali. Proprio in relazione a una situazione sindacale ancora inquieta il vertice della Fiat, al di là delle iniziative giudiziarie, si è riservato di compiere una riflessione per valutare se dare o meno il via all’impegnativo programma di investimenti previsti dal piano Fabbrica Italia.
Pomigliano, Fiat-Fiom 2 a 1 ma che succederà dopo la sentenza del tribunale di Torino?
Il tribunale di Torino ha respinto il ricorso della Fiom contro l’intesa sottoscritta dalla Fiat e dagli altri sindacati per lo stabilimento di Pomigliano e ha definito legittimo l’accordo. Ma l’accusa di condotta antisindacale alla Fiat ha sorpreso il Lingotto che deve ora decidere che cosa fare di tutti gli investimenti previsti dal piano Fabbrica Italia.