In Polonia il ballottaggio delle elezioni presidenziali è stato vinto da Andrzej Duda, il 43enne candidato della destra ultranazionalista, populista ed euroscettica. I primi dati diffusi dalla televisione pubblica TVP dicono che Duda ha ottenuto il 53,47% delle preferenze. Secondo l’istituto Ipsos, Duda ha ricevuto il 66,4% dei voti fra gli agricoltori, il 61,9% fra gli operai, il 63,8% fra gli studenti, il 62,4% fra i disoccupati, il 52,9% fra i pensionati. “Possiamo cambiare la Polonia”, ha detto il neopresidente polacco subito dopo l’annuncio ufficiale della vittoria.
Duda, che ha battuto il capo di stato uscente, Bronislaw Komorowski, è cresciuto politicamente nel partito di destra Diritto e Giustizia (Pis) fondato dai fratelli Lech e Jaroslaw Kaczynski. Sostenuto dagli ambienti più conservatori dalla Chiesa polacca, ha tra l’altro dichiarato di voler punire con la reclusione le donne che si sottopongono alla fecondazione in vitro.
Fra 2006 e 2007 è stato ministro della Giustizia nel governo del premier Jaroslaw Kaczynski. In seguito ha lavorato come segretario di stato quando il Lech Kaczynski è diventato presidente della repubblica nel 2005. Dopo la morte di Lech Kaczynski nella sciagura aerea del 10 aprile 2010 a Smolensk, Duda si è candidato invano a sindaco di Cracovia, riuscendo però solamente a diventare consigliere comunale. Nel 2011 dalle file del Pis è stato eletto deputato e nel 2014 eurodeputato. Da allora è attivo nell’ambito dell’Alleanza dei Conservatori e Riformisti europei.