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Poli tecnologici italiani: l’export cresce ed è trainato dal Belgio

Si conferma la dinamicità dei poli tecnologici italiani anche nel terzo trimestre 2015: a certificarlo è il Monitor dei distretti industriali pubblicato dal centro studi di Intesa Sanpaolo, che periodicamente fotografa la situazione delle eccellenze del made in Italy, soprattutto dal punto di vista delle esportazioni. Le esportazioni hanno evidenziato una crescita tendenziale dell’8,4%, superiore a quella dei distretti tradizionali (+3,6%). L’export è cresciuto per tutti i settori considerati: l’ICT (+9,5%), la farmaceutica (+8,5%), l’aeronautica (+8,3%) e il biomedicale (+3,8%). Nel complesso nei primi nove mesi dell’anno le esportazioni hanno raggiunto 20,3 miliardi di euro, in crescita del 6,8% rispetto allo stesso periodo del 2014.

Le esportazioni sono cresciute sia verso i mercati maturi (+8,4%), trainate dalle vendite in Belgio (+387 milioni rispetto al terzo trimestre 2014), grazie alla performance del polo farmaceutico laziale, sia verso i nuovi mercati (+8,7%), sostenute dall’incremento osservato negli Emirati Arabi Uniti (+52 milioni), grazie al polo farmaceutico del Lazio e al polo ICT di Milano. Tra gli altri mercati spiccano Cina (grazie al polo farmaceutico lombardo), Spagna (sostenuto dal polo aeronautico di Varese) e Sudafrica (trainato dai poli ICT romano e di Catania). Si contrappongono a questi buoni risultati i rallentamenti in Germania, Giappone e Paesi Bassi su tutti.

La dispersione delle performance è elevata tra settori e tra poli all’interno dello stesso settore: 16 poli su 22 hanno chiuso il terzo trimestre in crescita Prosegue la fase di recupero del settore dell’elettronica: chiudono in positivo tutti i poli del settore fatta eccezione per l’ICT di Torino (-3%), che rallenta su due rilevanti mercati: Polonia e Cina. Spicca invece la crescita dell’ICT di Milano (+8,3%), primaria realtà hi-tech italiana monitorata, dopo la performance negativa del 2014, grazie al buon andamento delle vendite sui principali sbocchi commerciali (Francia, Stati Uniti su tutti). Nei primi 9 mesi dell’anno le esportazioni dell’ICT milanese hanno raggiunto 2,5 miliardi di euro, in crescita del 9,1% rispetto allo stesso periodo del 2014. Tassi di crescita interessanti anche per l’ICT di Bologna e Modena (+7,6%), l’ICT di Catania (+18,1%), l’ICT di Genova (+15,8%) e l’ICT romano (+13,5%). Da segnalare inoltre il balzo di export del polo ICT dell’Aquila (+146,7%), in netta accelerazione dopo il crollo del biennio 2013-14. Si registra un incremento più contenuto invece per l’ICT veneto (+1,4%) e l’ICT di Trieste (+1,5%). 

Nel biomedicale in particolare spicca il buon andamento del polo di Mirandola (+31,8%), che prosegue il recupero dopo la frenata conseguente al sisma che ha colpito l’area nel 2012. Le esportazioni hanno evidenziato una crescita sostenuta soprattutto in Francia e Germania, tra i principali mercati di sbocco. In crescita, anche il biomedicale di Bologna (+10,4%) e il biomedicale di Padova (+9%), trainati dalle buone performance sul mercato francese. In controtendenza invece il biomedicale di Milano, che dopo un avvio d’anno positivo ha chiuso il terzo trimestre in calo (-13,9%), scontando il crollo di vendite in Giappone, Russia e Stati Uniti. Nel settore farmaceutico si conferma la dinamicità del polo laziale, che chiude il trimestre con una crescita delle esportazioni del 17%, trainate dalle vendite in Belgio, dove i flussi hanno superato il miliardo nel terzo trimestre, condizionati dagli scambi intra-firm delle multinazionali presenti sul territorio.

Buone performance si osservano anche nel Regno Unito e nei Paesi Bassi. Da segnalare l’inversione di trend in Giappone, che dopo 8 trimestri chiude con un incremento degli scambi del 56%, e il rimbalzo cinese (+65,9%), dopo un avvio d’anno deludente. In questo scenario nel complesso positivo compaiono alcune ombre: prosegue da un lato il calo delle vendite in Germania, secondo sbocco commerciale, che nel terzo trimestre chiude con un -34,7%, e peggiora la dinamica sul mercato statunitense, che dopo il -8,4% del secondo trimestre registra un ulteriore peggioramento, mostrando un calo dell’export del 36%. Si osserva una crescita solo moderata per il polo farmaceutico di Napoli (+0,8%), che evidenzia un recupero dell’export verso la Svizzera, mentre chiudono in negativo i poli lombardo (-2,4%), condizionato dal calo in Giappone e nei Paesi Bassi, e toscano (-5,4%), che sconta un rallentamento su tutti i principali sbocchi commerciali. 

Nel settore aeronautico hanno chiuso in crescita il terzo trimestre tre poli: il polo di Varese, quello pugliese e romano. Considerata l’elevata volatilità che contraddistingue il settore è interessante concentrare l’analisi su un periodo più lungo del singolo trimestre, per meglio comprendere la dinamica di ciascun polo. Nei primi tre trimestri dell’anno le esportazioni sono cresciute per il polo pugliese (+168 milioni), grazie alle vendite negli USA, e per il polo di Varese (+103) grazie alle performance in Brasile. Quadro negativo invece per i restanti poli: l’aeronautico di Napoli (-230 milioni) che sta rallentando dopo l’intensa crescita del 2013-14, l’aeronautico romano (-70 milioni) e il polo torinese (-50 milioni). 

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