L’Isee è un’arma significativa per stanare i cosiddetti “finti poveri”. L’indicatore, infatti, misura il grado di benessere dei cittadini per stabilire l’importo dovuto per servizi sociali e tasse universitarie. Con il nuovo metodo si renderà autocertificata solo una parte dei dati fiscali, mentre i dati più importanti, come reddito complessivo e prestazioni ricevute dall’Inps, saranno compilati direttamente dalla Pubblica amministrazione.
Il ministro Poletti, poi, ha parlato anche della necessità di un “piano nazionale di lotta alla povertà“, che punti soprattutto sul sostegno all’inclusione attiva. Rimane ancora da sciogliere, però, il nodo dei fondi per le politiche sociali.