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Polemica Rc auto, Ania contro Ivass e Antitrust

LA POSIZIONE DELL’ANIA

Le tariffe italiane dell’assicurazione Rc auto sono fra le più alte d’Europa, ma non per una “presunta bassa intensità della concorrenza che consentirebbe alle imprese di trasferire sui consumatori i maggiori costi sostenuti. Questa tesi non ha fondamento”. Lo ha detto il presidente dell’Ania, Aldo Minucci, all’assemblea annuale dell’associazione, rispondendo alle critiche mosse la settimana scorsa da Salvatore Rossi, presidente dell’Ivass (l’Istituto di vigilanza sulle assicurazioni).

Secondo Minucci, dietro allo “scostamento” dei prezzi rispetto agli altri paesi europei ci sono “cause strutturali”, ossia l’alto numero di frodi e i diversi criteri di riconoscimento dei danni alla persona. Quanto all’andamento delle tariffe, il presidente dell’Ania sottolinea che “dati incontrovertibili” indicano un calo medio del 6% fra settembre 2012 e maggio 2013.

Per l’Ania inoltre non è condivisibile l’istruttoria avviata dall’Antitrust verso otto compagnie per accertare se impediscano lo sviluppo del plurimandato: “Non condividiamo – ha detto Minucci – l’assunto dell’Autorità in quanto le clausole dei contratti di agenzia messe sotto esame sono pienamente conformi alla natura intrinseca del rapporto fiduciario che si instaura tra un’impresa e i suoi agenti”. 

LA REPLICA DELL’IVASS E LA RIFORMA CHIESTA DALL’ANTITRUST

Nel corso della stessa assemblea dell’Ania, Salvatore Rossi ha spiegato che “l’’Ivass e l’autorità garante della concorrenza e del mercato hanno preso in questi giorni l’iniziativa di approfondire congiuntamente i fattori critici degli aspetti dell’attuale assetto del mercato assicurativo delle Rc Auto, alla ricerca di ulteriori interventi che possano rimuovere eventuali impedimenti alla concorrenza, accrescere l’efficienza produttiva e creare le condizioni per una riduzione strutturale dei prezzi delle polizze”.

Dopo una prima ricognizione, Ivass e Agcm avvieranno un confronto con l’industria assicurativa, con gli intermediari e con i consumatori: “I risultati dell’analisi e del confronto saranno tempestivamente resi pubblici sperabilmente entro quest’anno – ha concluso Rossi –. Una prima riunione del gruppo congiunto si terrà già questa settimana”.

Nei giorni scorsi il presidente dell’Antitrust, Giovanni Pitruzzella, aveva sottolineato la necessità di un’ulteriore liberalizzazione nel campo delle assicurazioni, e in particolare dell’rc auto, per “rafforzare efficienza e concorrenza”.

TAVOLO DI CONFRONTO AL MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO

Al ministero dello Sviluppo economico “stiamo lavorando per riformare il sistema della Rc auto”. Lo ha annunciato la senatrice Simona Vicari, sottosegretario allo Sviluppo Economico. “Ho attivato un tavolo di confronto con tutte le categorie interessate – ha aggiunto -, al fine di giungere ad una riforma condivisa e sostenibile. L’obiettivo è di rafforzare la trasparenza, migliorare i meccanismi di tutela dei consumatori e soprattutto garantire tempi certi e più brevi nel risarcimento dei danni”.

Per Vicari, inoltre, “a questi vanno aggiunti interventi che permettano di aprire ulteriormente il settore assicurativo ad una maggiore concorrenza, da cui non potranno che discendere effetti positivi. E’ tempo di avviare la modulazione delle tariffe assicurative, evitando le attuali punte tra il Nord ed il Sud d’Italia”.

LE ASSOCIAZIONI DEI CONSUMATORI

I dati sulle tariffe Rc auto diffusi oggi dall’Ania sono per il Codacons “singolari” e contraddicono nettamente le rilevazioni dell’Ivass e dell’Antitrust. “Mentre per l’Ania i prezzi delle polizze sono magicamente in calo – spiega l’associazione in una nota – l’Ivass registra non solo aumenti a due cifre per alcune categorie di automobilisti, ma addirittura un aggravarsi del divario tra nord e sud Italia. Addirittura l’Antitrust segnala come il premio medio in Italia sia più del doppio di quello pagato in Francia e Portogallo, e superi quello tedesco dell’80% e quello olandese del 70%”.

Se anche fosse vero il calo delle tariffe annunciato oggi dall’Ania, “calo che a noi non risulta affatto – sottolinea il presidente del Codacons, Carlo Rienzi –, si tratterebbe di una goccia nel mare, a fronte dei rincari rc auto registrati negli ultimi 20 anni pari al +250%. L’Ania deve aprire le porte ai consumatori e far vedere al Codacons i dati sugli aumenti delle tariffe dal 1994 ad oggi, spiegando una volta per tutte perché gli automobilisti italiani risultano essere i più tartassati del mondo sul fronte assicurativo”.

Adusbef e Federconsumatori denunciano in una nota che l’Ania “continua ad affermare che ci sarebbe stato un calo delle tariffe assicurative Rc Auto, aumentate al contrario del 245% dal 1994 al 2012, con il costo del premio che in Italia si mangia il 6,5% dello stipendio, il doppio della media Ocse e il triplo dell’Inghilterra. Se i prezzi della Rc auto sono tornati a diminuire, spieghino i signori delle polizze associati all’Ania, come mai gli utili delle imprese, nonostante la minore incidentalità e il calo dei risarcimenti corrisposti anche a causa della minore circolazione indotta dalla crisi economica, sono stati pari a 5,8 miliardi nel 2012, con un salasso pro-capite di 262 euro a famiglia “.

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