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Pnrr: via libera al Senato. Ecco le novità del decreto, dallo Spid alle rinnovabili

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Il Senato ha dato il via libera al decreto legge sulla governance del Pnrr, il Piano nazionale di ripresa e resilienza. Il testo è passato con 83 voti a favore, 6 astenuti e 57 contrari. A favore del DL hanno votato i gruppi di maggioranza (Forza Italia, Lega e Fratelli di Italia) mentre i contrari sono stati il gruppo Misto, Movimento 5 Stelle e Partito Democratico. Astensione per Azione/ItaliaViva. Il provvedimento adesso passerà alla Camera per essere approvato e convertito entro il 25 aprile.

“È un passo importante verso una riorganizzazione complessiva del sistema di attuazione e gestione della governance del Pnrr e della coesione” ha dichiarato soddisfatto il ministro per gli Affari europei Raffaele Fitto. Ma non sembra essere la governance il problema al centro dei ritardi sulla tabella di marcia del Pnrr.

Cambia la struttura che gestirà il Pnrr

Il decreto contiene varie norme che riguardano la pubblica amministrazione e il settore energetico. Novità principale è lo spostamento della struttura che gestirà il Pnrr. La responsabilità passerà dal ministero dell’Economia alla presidenza del Consiglio. La struttura di missione avrà l’incarico di rapportarsi con la Commissione europea. Presso la ragioneria generale dello Stato viene istituito l’ispettorato generale per il Pnrr che si occuperà tra le altre cose di monitorare l’attuazione dei progetti. Vediamo le altre novità contenute nel decreto.

Spid prolungato per altri due anni

Lo Spid non morirà entro fine mese ma verrà prolungato per altri due anni. È stato confermato lo stanziamento di 40 milioni di euro per pagare i gestori dello Spid per adeguarsi tecnologicamente alle nuove modalità operative imposte del Pnrr. Questo permetterà di mantenere attiva l’identità digitale almeno fino al 2024. Un modo anche per consentire un passaggio verso la Carta d’identità elettronica (CIE) meno brusco in ottica di un unica identità digitale. Nel campo dell’innovazione digitale proroga di 24 mesi per i certificati, i permessi e le autorizzazioni per gli interventi per la rete a banda ultra larga.

Assunzioni più stabili nelle PA per gli enti locali

Nel decreto c’è la possibilità per gli enti locali di assumere in modo più stabile i dipendenti precari che sono stati presi con un contratto a tempo determinato per aiutare nel gestire i progetti europei. A questi si potrà proporre un contratto di due anni. È, inoltre, previsto, l’estensione della possibilità di un incarico retribuito ai vertici dell’amministrazione pubblica per personale in pensione fino al 2026. Questa modifica è rivolta principalmente all’attuale direttore dell’Agenzia per la cybersicurezza, Bruno Frattasi (67 anni), che ha sostituito il dimissionario Roberto Baldoni ad inizio marzo.

Per la PA, previsto un emendamento sulla riduzione dei tempi di pagamento delle pubbliche amministrazioni.

Rinnovabili: snellimento delle procedure burocratiche

Sul campo delle rinnovabili vengono semplificate alcune procedure burocratiche con l’esenzione dalla valutazione di impatto ambientale per una serie di infrastrutture green. Il polo siderurgico di Piombino riceverà 41 milioni, tra il 2025 e il 2027. Approvate anche una serie di misure per progetti legati al Giubileo 2025 e sbloccato l’iter per la realizzazione dell’Einstein Telescope in Sardegna.

Decreto Pnrr: le altre norme approvate

Tra le altre norme si segnala la proroga per l’emanazione dei decreti attuativi della riforma Cartabia sulla magistratura, con scadenza dicembre 2023 e l’ok all’emendamento a firma Claudio Lotito (FI) sull’adeguamento sismico di alcune strutture della diga di Ripaspaccata, in Molise. Via libera, anche all’impiego del dipartimento Casa Italia della presidenza del Consiglio dei ministri per combattere il dissesto idrogeologico.

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Categories: Politica