L’attuazione del Pnrr dà i suoi frutti alle casse dello Stato. La Commissione europea ha sbloccato la seconda rata di aiuti collegati al Next Generation Eu e destinati all’Italia, che così incassa da Bruxelles altri 21 miliardi di euro, di cui 10 sotto forma di trasferimenti a fondo perduto e 11 come prestiti. L’importo è al netto della quota che l’esecutivo comunitario trattiene su ogni rata di rimborso, pari al 13% del prefinanziamento ricevuto ad agosto 2021 dal nostro Paese.
La seconda rata figlia degli obiettivi raggiunti nel primo semestre
La richiesta della seconda tranche di aiuti era stata inviata dal Tesoro alla Commissione lo scorso giugno, quando l’Italia ha ufficialmente archiviato con successo tutti i 45 obiettivi previsti dal Piano nazionale di ripresa e resilienza per il primo semestre di quest’anno. Entro fine settembre il Governo presenterà una relazione al Parlamento per dare conto dello stato di avanzamento nell’attuazione del Pnrr.
Altri 55 obiettivi per accedere alla terza rata
Tabelle alla mano, il Piano impone al nostro Paese di raggiungere altri 55 obiettivi entro la fine del 2022, portando a quota 100 il conto totale dell’anno. In caso di successo, nel 2023 l’Italia potrà accedere alla terza rata degli aiuti europei, che ammonta complessivamente a 21,8 miliardi, di cui però solo 19 saranno effettivamente erogati.