Il Sindaco di Napoli rischia di perdere 824,8 milioni di euro, quello di Roma 718,3, quello di Torino 493,6: in totale 2miliardi e 36mila euro per i piani urbani integrati. Napoli, Roma e Torino sono le prime tre città di un lungo elenco che vede sacrificati idee e progetti per la vivibilità, soprattutto nelle periferie. Su questo il governo ha modificato il PNRR, nonostante l’associazione dei sindaci – ANCI – abbia chiesto al Ministro Raffaele Fitto di lasciare tutto dentro il Piano di Resilienza. Le opere devono andare avanti, vogliamo garanzie sui finanziamenti, hanno protestato i primi cittadini, che hanno pure ” apprezzato l’interlocuzione con il governo, alla vigilia della discussione con Bruxelles”. I tagli di Fitto non rendono, però, un buon servizio alla prospettiva di un Paese più sostenibile. Quello che passa, a destra come a sinistra, come l’unica idea di futuro dell’Italia, contenitore di ricette, ingredienti e strategie economiche, perde forza settimana dopo settimana. La revisione del PNRR, in fondo, é una resa all’ incapacità della politica centralista di riappropriarsi del dialogo con i cittadini e di chi li rappresenta sul territorio. Dopo i tagli sull’acqua e il rinvio a chissà quando delle infrastrutture idriche, l’annullamento dei piani urbani segna una forte contraddizione tra programmi declamati e azioni concrete. La delusione dei sindaci é talmente alta che hanno visto nella revisione del PNRR un deficit di analisi e di studio dei progetti presentati. Lo si capisce dall’invito a Giorgia Meloni a “non fare una valutazione indistinta, ma a esaminare i singoli progetti per quanto riguarda la loro ammissibilità”. Più chiaro di così.
L’Italia rischia di non crescere più
Tutti i progetti sono orientati ad una maggiore integrazione tra quartieri cittadini, a favorire lo scambio culturale e una rigenerazione sostenibile. I soldi sono utili a far crescere l’economia locale e un senso di maggiore appartenenza dei cittadini. Le città e le aree metropolitane vi scommetto. Su questo non si può discutere, dice l’ANCI in una nota, rispetto ai tagli. Ricordate i “tagli lineari“ al bilancio dello Stato quando era Ministro Giulio Tremonti? Siamo più o meno alle stesse critiche. Considerando la percentuale di fondi persi rispetto a quanto inizialmente previsto, il danno più significativo è per la provincia di Pistoia (-67,7%). In ogni caso i sindaci aspettano che il governo trovi le forme di finanziamento alternative, se tutto dovesse andare come ha stabilito Fitto. Come farà l’Italia a crescere a partire da quel Sud che la destra dice di voler aiutare ? Una cosa è certa – dice il Sindaco di Napoli Gaetano Manfredi – questa volta i Comuni non hanno responsabilità. Nella stragrande maggioranza dei casi le gare sono state fatte e ci sono cantieri prossimi all’apertura. Il governo penalizza in particolare le realtà più depresse. È questo che vuole? Ministro Fitto , si regoli di conseguenza.