Una media impresa italiana che intende investire in innovazione e migliorare le sue attività può ottenere fino a 5 milioni di credito dal fondo di garanzia per le Pmi. Il Mediocredito Centrale, d’intesa con il ministero delle Imprese ha raddoppiato il valore del prestito come previsto dalla legge di dicembre scorso sul sistemadei sostegtni alle piccole e medie imprese.
L’obiettivo resta quello di fronteggiare la congiuntura e la trasformazione in senso digitale e ambientale di migliaia di piccoli impreditori. Sul sistema aleggia sempre lo spauracchio degli aiuti di Stato non accettati dall’Ue. In questo caso si tratta di premi esenti per il calcolo dell’Esl – Equivalente sovvenzione lordo. La stessa Commisione europea sta definendno un nuovo sistema di calcolo utile a verificare i requisti di ciò che viene messo in circolazione.
L’attuale sistema di quantificazione dell’Esl – chiarisce Mediocredito in una nota – può essere utilizzato soltanto per le Pmi e per importi garantiti fino a 2,5 milioni. Il nuovo metodo è in corso di definizione e dovrà essere approvato dalla Commissione europea proprio per consentire alle aziende e ai professionisti di beneficiare del nuovo limite di 5 milioni.
Le aspettative di imprenditori e professionisti
In attesa dell’approvazione sarà possibile parte il nuovo metodo che prevede un premio annuo definito in base alla classe di rating del soggetto beneficiario. La classe di rating viene stabilita dal modello di valutazione del Fondo. Può succedere che la classe di rating non viene determinata: allora in questo caso il premio annuo sarà un’aliquota fissa prestabilita. L’Esl sarà determinato dalla differenza tra il valore dei premi annui e l’importo di una commissione una tantum versata al Fondo per l’ammissione alla garanzia.
Si stima che le domande di accesso al fondo saranno ancora una volta elevate. Nel 2023 sono state accolte più di 235mila domande con un importo finanziato di 46,2 miliardi di euro. Francesco Minotti amministratore delegato di Mediocredito Centrale, spiega così il nuovo sostegno alle Pmi. “Dopo un intenso lavoro insieme con il ministero delle Imprese e del Made in Italy, si è trovata la soluzione per consentire fin da subito di arrivare alla copertura fino a 5 milioni di garanzia, risolvendo il problema del calcolo dell’Esl, in attesa del nuovo metodo che sarà individuato della Commissione europea”.
La competizione delle Pmi nelle energie rinnovabili
La piccola industria puo’ affrontare un po’ meglio le sfide della competitività. Le imprese attive in Italia nelle energie rinnovabili sono a 37.655 e sono cresciute del 13,2% rispetto al 2023. I dati sono contenuti nel rapporto “Filiere del Futuro”, presentato al Key – The Energy transition expo in corso a Rimini curato dall’associazione Symbola. Le piccole industrie hanno una dimensione media di 9,5 dipendenti e sono tutte proiettate nei settori più attrattivi.
Lo scenario, come per i comparti non energetici, è fissato al 2030 con un carico di responsabilità per gli imprenditori nel fotovoltaico, nell’eolico, nel solare termico. Tutte le linee di credito sono, quindi, valutate con grande attenzione per recuperare il gap con la rete di medie imprese europee.