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Pmi industria, Italia meglio di Francia e Germania

Dopo il crollo al valore più basso in 12 mesi di febbraio al 52,2, risale l’indice Pmi Markit sul manifatturiero in Italia sino a raggiungere a marzo 53,5, il valore più alto del 2016. Nonostante ciò, la media trimestrale è stata però la più bassa dallo stesso periodo del 2015.

Nel mese sono stati registrati i maggiori aumenti della produzione, dei nuovi ordini e delle esportazioni; continua ad aumentare, anche se a un tasso più lento, il livello occupazionale e le tariffe dei produttori, a causa della profonda diminuzione dei costi, hanno riportato la contrazione più estesa da gennaio 2015, secondo Markit.

In leggera ripresa anche il settore manifatturiero dell’eurozona. Sempre secondo l’indice Pmi Markit, il dato è aumentato a marzo a 51,6 da 51,2 di febbraio e maggiore della precedente stima flash di 51,4, indicando un lieve rafforzamento sopra la soglia dei 50 punti che fa da spartiacque tra contrazione ed espansione.

L’indice rimane tuttavia ancora lontano dal valore più alto in venti mesi di 53,2, raggiunto a fine 2015, registrando la media trimestrale più bassa dal primo trimestre del 2015 di 51,7.

A livello regionale, i Pmi manifatturieri che hanno riportato tassi di espansione più significativi si sono registrati proprio in Italia, Paesi Bassi, Austria e Irlanda. Con l’eccezione della Grecia, che continua a rimanere in coda alla classifica dei Pmi, la debolezza registrata si è concentrata prettamente alle maggiori economie, Francia e Germania. Il Pmi tedesco continua ad aleggiare appena al di sopra della soglia di stagnazione mentre la Francia è ritornata a contrarsi.

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