Federico Pizzarotti lascia il Movimento 5 Stelle. Dopo alcuni mesi da separato in casa il sindaco di Parma, primo grillino a conquistare la poltrona di un capoluogo, abbandona il movimento, in aperta polemica con i suoi vertici: “Devo fare questo passo perché è evidente che non si è voluto ricomporre uno strappo”, le sue prime parole, nel corso di una conferenza stampa infuocata, durante la quale Pizzarotti ha puntato il dito contro il direttorio del suo ormai ex partito.
Il sindaco di Parma lascia i 5 stelle dopo la sospensione, decisa via blog da Beppe Grillo, subita in seguito all’avviso di garanzia per abuso di ufficio per le nomine del Teatro Regio: “Siamo al 144 esimo giorno da una sospensione illegittima perché non prevista dai regolamenti una volta discutevamo in rete, ora è diventata una raccolta di firme in rete di 3mila iscritti. Che poi come si fa a sapere che si tratta di iscritti?”.
Pizzarotti ha ringraziato Grillo, senza il quale “non mi sarei alzato dal divano e non sarei qui davanti a voi oggi e davanti ai miei cittadini”, prima di chiarire il motivo che lo ha allontanato dal movimento: “Io sono sempre stato un uomo libero, non posso non uscire da questo movimento e da quello che è diventato”.
“Siamo diventati – ha proseguito il sindaco di Parma – quelli dei direttori praticamente nominati. Noi non dobbiamo essere dei grillini o più o meno grillini di altri, ma persone autonome che vogliono il cambiamento. Io non ho mai accettato di aver paura di dire quello che ritenevo giusto”.
Per Pizzarotti il Movimento non è più quello delle origini: “Siamo passati dal mettere in streaming tutto e dal decidere insieme tutto a non mettere in streaming più niente. Lo streaming non è più di moda”. E ancora: “Non sono cambiato io, è cambiato il Movimento. Io sono l’unico a essere rimasto critico. Una volta si diceva che il M5S non voleva avere un capo politico, ora si dice che va bene un capo politico”.
Il futuro del sindaco di Parma rimane ancora in bilico, da un punto di vista politico: “Per quanto mi riguarda non c’è alcuna decisione su liste civiche o altro, o pensieri di candidature future in parlamento o a livello locale. Devo ancora decidere se ricandidarmi ma questa non è una resa. La decisione è mia e non del gruppo consigliare”, ha chiarito Pizzarotti, che attende in queste ore la reazione del movimento.
Usciranno da M%S anche tutti i consiglieri eletti sotto la sigla stellata? C’è chi confida che non siano per ora disposti a cambiare nome al gruppo, ovvero che nonostante l’addio a Grillo, vogliono continuare a chiamarsi ‘Movimento 5 Stelle’. Una mossa anche in risposta ai dissidenti Nuzzo e Savani che, contro il sindaco, si erano staccati dalla maggioranza formando il gruppo ‘Movimento 5 Stelle Parma’.
Insomma il caos regnerà sovrano a Parma e sembra ormai chiaro che, al di là della mossa di Pizzarotti, servirà comunque un intervento della dirigenza nazionale a 5 Stelle per sbrogliare la matassa di chi può, davvero, utilizzare il simbolo del movimento. L’ultima mossa di Pizzarotti per imbrigliare ancora di più Beppe Grillo.