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Più colonnine per auto elettriche. Dal Parlamento Ue tre anni per adeguare la rete

Con il voto del Parlamento europeo parte la corsa all’aumento di colonnine per la ricarica. Da Strasburgo porte aperte anche all’idrogeno

Più colonnine per auto elettriche. Dal Parlamento Ue tre anni per adeguare la rete

La mobilità elettrica ha conquistato i parlamentari europei ma non ancora gli automobilisti. Le auto che, secondo il piano Ue, dal 2035 dovrebbero essere le uniche a circolare liberamente, hanno prezzi al di sopra della media delle auto tradizionali. Il mercato è altalenante. Le auto elettriche hanno bisogno di essere ricaricate ma la rete di ricarica è debole. In futuro i punti di ricarica equivarranno alle stazioni di servizio per benzina, gasolio o gas. Per il Parlamento Ue entro i prossimi tre anni tutti i Paesi dovranno aumentare i punti di ricarica. Il parametro stabilito è di una colonnina ogni 60 km con una potenza minima di 400 Kw. Nei due anni successivi – entro il 2028 – la potenza elettrica dovrà salire a 600 kW. Il provvedimento approvato a Strasburgo a larghissima maggioranza, indica i grandi corridoi di mobilità inter-europei come prioritari. La decisione va accolta, quindi, con favore dentro le grandi e molto articolate discussioni di queste settimane sulla biodiversità e sugli altri provvedimenti legati al Green Deal. Si sa che la motorizzazione solo elettrica spaventa governi e organizzazioni sindacali in mezza Europa. Allo stesso tempo appare sempre più complicato smontare il piano della mobilità automobilistica a batterie. In virtù della maggiore potenza termica di autocarri e autobus le colonnine saranno installate ogni 120 chilometri. La tecnologia, ovviamente, dovrà fare da supporto alle soste e, quindi, occorre già pensare a potenziare le forme di pagamento con carte di credito.

Le auto elettriche insieme a tutte le altre

“L’utilizzo di soluzioni energetiche più sostenibili, rinnovabili ed efficienti nel settore dei trasporti contribuirà a ridurre le emissioni di gas serra e l’inquinamento atmosferico, a migliorare la qualità della vita dei cittadini e a creare nuovi posti di lavoro di alta qualità” ha detto Petar Vitanov, il relatore del provvedimento. Il pacchetto approvato contiene anche indicazioni sui rifornimenti a idrogeno. I tempi sono un po’ più lunghi viste i tanti fronti aperti sulla produzione della fonte. L’elettrolisi si affermerà ma nel breve periodo per mandare avanti un motore a idrogeno i costi sono insostenibili. Tuttavia entro il 2031 i governi dovranno assicurare stazioni di rifornimento per l’idrogeno pulito, almeno ogni 200 chilometri. Quanto costerà fare un pieno elettrico o a idrogeno? In questo senso siamo già nel futuro e le regole di trasparenza dovranno esserci. Abbiamo davanti anni in cui sulle strade europee circoleranno auto a più motorizzazioni e le stazioni di servizio diventeranno luoghi multiservices. A favore degli automobilisti niente di più facile che esporre tutti i prezzi di tutti i carburanti. Si perderà più tempo a cercare e leggere quello che va bene alla nostra auto, ma saremo tutti new energy.

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