“Stimo profondamente Enrico letta, ma va riconosciuto che Renzi ha avuto un cambio di passo“. Parte da queste parole il passaggio chiave dell’intervista che il sindaco di Milano Giuliano Pisapia ha concesso al Corriere della Sera. Il primo cittadino del capoluogo lombardo non usa mezze misure e spiega chiaramente che in caso di fallimento dell’iniziativa governativa di Matteo Renzi “fallisce il centrosinistra e rischia di non ripartire il Paese”.
Parole significative, pronunciate dal sindaco eletto con i voti di Sel (a cui tuttora appartiene) a poche ore dalla riunione-chiave tra il premier e i deputati Pd convocata per stasera. In ballo c’è l’Italicum e la sua approvazione definitiva con la seconda lettura alla Camera. Il passaggio cruciale è il voto in aula, in programma per il 27 aprile: o il testo passa o salta definiviamente. “Se la legge non passasse io non potri fare altro che trarne le conseguenze e salire al Quirinale da Mattarella” ha chiarito ieri Renzi.
Giuliano Pisapia, che ha più volte ripetuto alla stampa che non si ricandiderà per la prossima corsa alla fascia di primo cittadino di Milano, ha anche precisato di non condividere l’abolizione dell’articolo 18 presente all’interno delle nuove norme introdotte con il Jobs Act e definisce “sbagliati” i tagli agli enti locali che “con le piccole opere possono creare posti di lavoro”. Per quanto riguarda il gioco delle alleanze del Pd, Pisapia chiarisce sulle sue affermazioni relative ai vertici romani che vorrebbero smontare il ‘modello Milano’ (l’alleanza con Sel). “È stata estrapolata una frase da un contesto in cui dicevo una cosa molto diversa: quasi tutti gli elettori del Pd – spiega Pisapia – vogliono una coalizione di centrosinistra, non l’alleanza con l’Ncd. Capisco che i numeri in Parlamento per ora la impongano. Non so cosa abbia in mente Renzi per il futuro”.
Nel suo libro ‘Milano città aperta’ Pisapia critica anche lo stile dell’attuale premier spiegando che a volte la determinazione “sconfina nell’irrisione. Frasi come “Cene faremo una ragioe” o “brr che paura” io non le avrei mai dette. È un errore cercare divisioni anche quando non è necessario. Se Renzi unisse di più, avrebbe più forza”, aggiunge il sindaco meneghino.
E proprio dal libro dedicato alla sua città arriva la provocazione di Pisapia: è Milano la vera capitale d’Italia. “Non è una mia opinione: lo dicono tutte le statistiche. Milano – spiega Pisapia – è prima per car e bike sharing, per co-working, per start-up. Per i diritti: registro delle unioni civili, testamento biologico, fecondazione eterologa. Per la raccolta differenziata è la prima in Europa. La ripresa parte da qui. Lo ripeto: Milano oggi è la vera capitale d’Italia. E sta tornando a essere la capitale morale“.