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Pirelli, Trump non vuole i cinesi nel capitale: aut aut del management ai soci e cda sul riassetto della società di pneumatici

Secondo la Stampa, nel cda di mercoledì potrebbe verificarsi un duro scontro tra il socio cinese Sinochem e il management di Pirelli, che dopo l’entrata in vigore di nuove regole negli Usa, non vuole rischiare di perdere un mercato che vale il 40% delle vendite di alto valore

Pirelli, Trump non vuole i cinesi nel capitale: aut aut del management ai soci e cda sul riassetto della società di pneumatici

Pirelli si prepara alla resa dei conti. Dopo il divieto Usa alla vendita di mezzi connessi con software legati a Cina e Russia, il management sembra pronto allo scontro con i soci cinesi di Sinochem, che hanno in mano il 37% dell’azienda di pneumatici. Lo rivela la Stampa, secondo cui la battaglia potrebbe palesarsi già nel consiglio d’amministrazione in programma mercoledì 26 marzo.

Pirelli verso lo scontro

Lo scorso 17 marzo negli Usa sono entrate in vigore nuove norme sulle auto che vietano la vendita e l’importazione di veicoli connessi che utilizzano hardware e software di aziende legate alla Cina o alla Russia. Una tegola per Pirelli, considerando che le nuove regole potrebbero includere la tecnologia cyber tyre della società che rende gli pneumatici “intelligenti”. Non solo, gli Stati Uniti, per Pirelli, valgono il 40% del mercato di alto valore.  

Il management sarebbe dunque intenzionato ad affrontare il problema già nel cda di domani. Come? Spingendo i soci di Sinochem ad uscire dal capitale o a ridurre la propria quota. Secondo il quotidiano torinese, da mesi gli avvocati di entrambe le parti stanno provando a trovare un accordo, ma finora i progressi sono stati praticamente nulli, cosa che potrebbe condurre a uno scontro inevitabile. I segnali non sembrano incoraggianti, basti pensare che i consiglieri espressione di Sinochem stanno arrivando a Milano per partecipare al consiglio in presenza, fatto questo inusuale.

Sul tavolo anche il controllo di Pirelli

Ma i possibili problemi negli Usa non sarebbero l’unico possibile terreno di scontro tra management e soci asiatici. Sul tavolo potrebbe esserci anche la questione del controllo. Il management e il consiglio sindacale si sono già espressi per la decadenza del controllo da parte dei cinesi e sulla questione la Consob ha demandato la decisione a cda e sindaci.

A questo punto le soluzioni all’orizzonte potrebbero essere molteplici: qualora Sinochem acconsentisse a vendere, “la soluzione potrebbe passare per l’ingresso o il rafforzamento di investitori istituzionali in una società in cui i soci italiani di Camfin, capitanati dal vicepresidente esecutivo di pirelli Marco Tronchetti Provera, sono al 26,4% con la possibilità di salire al 29,9%, scrive la Stampa. In caso di contrapposizione, invece, è difficile capire come andrà a finire. In questo contesto, c’è anche chi ipotizza una presa di posizione da parte del Governo, che potrebbe decidere di intervenire tramite i poteri speciali del Golden Power.

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