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Pirelli ritorna in Borsa: da oggi all’esame del mercato

Oggi torna in Borsa la Pirelli, nome antico ma anima tutta nuova di “pure consumer tyre company” sempre più concentrata sull’high value degli pneumatici, settore in cui il gruppo della Bicocca vanta quote da leader mondiale. Una scelta di campo maturata nell’ultimo decennio di pari passo, se non anticipando l’evolversi dell’industria automobilistica orientata a produrre vetture di fascia alta, dalla tecnologia fortemente innovativa.

Così quella che era nelle prime tre generazioni Pirelli una sorta di conglomerata di gomma e di cavi, è diventata in questo primo scorcio di terzo millennio– come ha scritto di recente il Financial Times – una specie di Prada degli pneumatici, forte del traino non solo mediatico di essere l’unico gruppo fornitore delle gomme per la Formula 1, nicchia dove la tecnologia è in continua evoluzione. Ecco perché la Pirelli dà anche l’idea di una start-up con 145 anni di storia alle spalle, come l’ha definita il suo vicepresidente operativo e ad, Marco Tronchetti Provera nel giorno della presentazione dell’Ipo, che è stata anticipata rispetto ai tempi previsti grazie al miglioramento dei risultati aziendali e anche al trend positivo in atto delle Borse mondiali.

Una Ipo che è anche la prima volta sul mercato aperto dei capitali per una holding statale cinese qual è la ChemChina, il colosso che dal 2015 è diventato il principale azionista della società milanese, ingresso cui era seguita un’Opa e il conseguente delisting della “vecchia” Pirelli. Un’azionista, quello cinese della Bicocca, attratto dalla tecnologia “made in Italy” che finora ha rispettato la storia e l’anima della Pirelli, tant’è da sottoscrivere rigide regole di governance in linea con le best practices internazionali, lasciando nelle mani di Tronchetti e della sua squadra la guida del gruppo e anche la scelta del suo successore una volta che entro il 2020 Tronchetti lascerà le cariche che ricopre al compimento dei 70 anni.

Anche se le aspettative legate al rientro in Borsa sono tante e il potenziale di crescita del mercato su cui opera Pirelli è in forte movimento, il prezzo dell’offerta di vendita – identico sia per l’offerta pubblica sia per il collocamento istituzionale, – è stato fissata a 6,50 euro per azione di poco sopra alla parte bassa della forchetta che indicava un minimo di 6,3. Ma cosa valga la nuova Pirelli, di più o di meno dei 6,5 miliardi di capitalizzazione con cui si presenta all’esordio in Borsa, lo dirà solo il mercato che dalle ore 9 di stamane ritrova uno dei titoli storici della Borsa italiana.

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Categories: Finanza e Mercati