Utili da record e ricavi in crescita. Pirelli ha chiuso i nove mesi del 2018 con ricavi in aumento del 4,4% a 3,925 miliardi di euro.
La società guidata da Marco Tronchetti Provera sottolinea in particolare il rafforzamento del segmento High Value che ha registrato una crescita organica dei ricavi dell’11,5%, un’incidenza sul fatturato in aumento al 64,5% (58,1% al 30 settembre 2017). In decisa crescita anche i volumi del segmento High Value, che segnano un +12,1%, con un miglioramento della quota di mercato in tutte le principali aree geografiche, mentre il price/mix è cresciuto del 6,2%.
Al 30 settembre, l’ebit adjusted ante costi di start-up è aumentato del 7,5% a 732,1 milioni (681,2 milioni al 30 settembre 2017), con un margine sui ricavi nei nove mesi in aumento al 18,7% (16,9% l’anno precedente), mentre l’ebitda adjusted ante costi di start-up si è assestato a 936,3 milioni di euro (+8,2%).
L’ebitda ‘rettificato’ escludendo oneri non ricorrenti e di ristrutturazione e’ di 907,7 milioni di euro (da 836,3 milioni) e l’ebit ‘rettificato’ escludendo ammortamenti di intangible asset, oneri non ricorrenti e di ristrutturazione e’ di 700,1 milioni (da 642,2 milioni).
Boom dell’utile netto arrivato a 371,4 milioni di euro nei primi nove mesi dell’esercizio (123,9 milioni un anno fa). Quasi raddoppiato anche il risultato netto delle attività in funzionamento, salito del 90,1% a 378,1 milioni di euro. La posizione finanziaria netta è scesa a 4,038 miliardi dai 4,287 miliardi dell’anno precedente.
A livello geografico, l’Europa ha registrato al 30 settembre 2018 una crescita organica dei ricavi pari a +2,8%, mentre il Nafta a + 6,3%, l’Apac +12,5%. Variazione negativa invece per l’area Latam (-3,6%).
Pirelli ha confermato i target di profittabilità per il 2018 che prevedono un ebit adjusted ante costi di start up superiore a 1 miliardo di euro ed ebit adjusted pari a circa 1 miliardo di euro. Confermati anche il rafforzamento sull’High Value circa il 64% il peso sui ricavi e un’ulteriore accelerazione nella riduzione sul segmento standard anche per effetto della debolezza del Sud America.
Infine la società stima per il 2018 ricavi a quota 5,2 miliardi (da 5,4 miliardi), che scontano la flessione del Sud America.
A Piazza Affari il titolo ha chiuso la seduta in rialzo del 2,27% a 6,124 euro in netta controtendenza rispetto all’andamento del Ftse Mib, in ribasso dello 0,78%.