Novità in casa Pirelli che ha approvato il nuovo piano industriale al 2025 che prevede di recuperare i livelli pre-Covid già dal 2022. “Pirelli ha affrontato i momenti difficili con senso di unione e di partecipazione – ha detto l’ad Marco Tronchetti Provera -la pandemia ha ulteriormente evidenziato che in contesto economico, sociale e ambientale in continua evoluzione, la resilienza è cruciale per tutelare tutti gli stakeholder: insomma, stiamo uscendo dalla crisi molto più forti”.
Parallelamente il consiglio di amministrazione ha dato via libera alla nomina di Giorgio Bruno come vice Ad di Pirelli a partire dal prossimo 15 giugno.
I DIVIDENDI
L’azienda di pneumatici ha archiviato il 2020 con un utile netto consolidato pari a 42,7 milioni che si confronta con i 457,7 milioni dell’anno precedente. Il cda ha deciso di proporre ai soci la distribuzione di un dividendo pari a 0,08 per azione. Il monte dividendi complessivo è pari a 80 milioni di euro. La cedola sarà staccata il 21 giugno, con pagamento previsto a partire dal 23.
Quanto alla politica dei dividendi, Pirelli prevede di distribuire un payout intorno al 50% dell’utile consolidato negli esercizi 2021 e 2022 e intorno al 40% nei due esercizi successivi. Il solido profilo di cassa permetterà di garantire un ritorno sul capitale investito in miglioramento lungo tutto l’orizzonte di piano: dal 10,4% nel 2020, al 16% nel 2021, al 19% nel 2022 e infine al 25% nel 2025.
I TARGET
Per quanto riguarda l’anno in corso le stime parlano di ricavi compresi tra i 4,7 e i 4,8 miliardi, un margine ebit adjusted tra il 14% e il 15%, un flusso di cassa pre-dividendi tra 300 e 340 milioni e una pfn di circa 3 miliardi.
Per il 2022 Pirelli prevede ricavi tra 5,1 e 5,3 miliardi di euro, con un margine ebit adjusted tra “oltre il 16” e il 17%, un flusso di cassa netto pre dividendi tra 420 e 460 milioni e una posizione finanziaria netta negativa tra 2,75 e 2,65 miliardi di euro. Infine, al 2025 Pirelli stima ricavi tra 5,7-6,2 miliardi, margine ebit adjusted al 19-20%, flussi di cassa ante dividendi pari a 1,7-19 miliardi e una pfn di 1,6-1,4 miliardi.
IL PIANO INDUSTRIALE
Il nuovo piano si articola in due fasi: la prima ,al 2022, prevede di recuperare i valori pre-pandemia, la seconda, al 2025, punta a diventare leader su specialties high value e a generare un’elevata generazione di cassa.
Il nuovo piano intende infatti confermare il posizionamento del gruppo sul segmento “high value”, puntando su un’accelerazione nei pneumatici per specialties, per vetture elettriche e con calettamento superiore o uguale ai 19 pollici. Il piano mira inoltre a riequilibrare i volumi tra pneumatici di primo equipaggiamento e ricambio a favore di quest’ultimo segmento. È prevista infine un’accelerazione della crescita in Cina.
Parlando dei pneumatici auto “high value”, l’obiettivo è quello di portare l’incidenza sul totale dei volumi in Primo Equipaggiamento al 70% nel 2025 (nel 2019 era il 60%), con i calettamenti pari o maggiori di 19 pollici che cresceranno del 15% medio annuo nel 2020-2022 e del 5% nel successivo triennio, “un ritmo maggiore del mercato”, sottolinea la società.
L’incidenza dell’elettrico sui volumi in primo equipaggiamento salirà a circa il 30% nel 2025. Il peso del Canale Ricambi sul segmento auto “high value” aumenterà dal 40% circa del 2019 al 60% circa nel 2025. Il segmento pari o sopra i 19 pollici di Pirelli è atteso in crescita del 18% medio annuo fino al 2022 e del 12% nel 2022-2025, “anche in questo caso maggiore del mercato, con le specialties che a fine piano saranno il 70% di tutto il canale Ricambio High Value”.
GLI INVESTIMENTI
Per il primo biennio, vale a dire per il 2021 e il 2022, Pirelli prevede di investire t710-730 milioni di euro. Le risorse saranno concentrate sull’upgrade tecnologico, sul miglioramento del mix e sull’aumento della produttività “per rispondere alla crescente domanda nelle specialties e ottimizzare le efficienze industriali”. L’ammontare è pari al 7-7,5% i ricavi complessivi stimati. Dal 2022 al 2025 gli investimenti cresceranno a 1,2-1,3 miliardi di euro e si amplieranno all’aumento della capacità high value, soprattutto nei Paesi a minori costi di produzione, in linea con il previsto incremento della domanda.
Il PIANO DI EFFICIENZE
La società prevede inoltre di andare avanti con il piano di efficienze avviato nel 2019 che ha già consentito nella prima fase di risparmiare 110 milioni. Nel biennio 2021-2022 Pirelli si attende 170 milioni di risparmi netti, una cifra che corrisponde al 4,5% della base costi 2020. Nel successivo triennio invece le efficienze nette sono stimate in 70-100 milioni, di cui il 50% è rappresentato dai benefici della digital trasformation.
LA BORSA
Dopo la presentazione del nuovo piano, a Piazza Affari il titolo cede il 2% a 5,082 euro. Prese di beneficio in seguito al rally realizzato nei giorni scorsi. Ad incidere sulla performance delle azioni è anche l’annuncio dell’approvazione da parte del Governo cinese della riorganizzazione congiunta dei colossi statali Sinochem e Chemchina, quest’ultima azionista di maggioranza di Pirelli, che faranno entrambi capo a un’unica holding. Tuttavia non sembrano esserci al momento indicazioni di ricadute di tale riorganizzazione sulle partecipate dei due gruppi cinesi.
I VACCINI
Insieme al piano, la società ha annunciato che il Pirelli HangarBicocca diventerà un hub vaccinale massivo, secondo quanto previsto da un accordo con la Regione Lombardia. “Lo spazio per l’arte contemporanea proseguirà comunque la propria attività, con l’apertura al pubblico quando consentito dalle norme anti-Covid”, fa sapere la società.
AGGIORNAMENTO
Pirelli ha comunicato al mercato, giovedì mattina, di essere stata informata da ChemChina (primo azionista della società)che le autorità cinesi hanno approvato la riorganizzazione ChemChina e Sinochem. In particolare, afferma la nota di Pirelli, “la Assets Supervision and Administration Commission dello State Council (“SASAC”) prevede la costituzione di una nuova holding da parte di SASAC che svolgerà i compiti della conferente per conto dello State Council e il consolidamento di Sinochem e ChemChina nella nuova holding. A conclusione della ristrutturazione congiunta, ChemChina rimarrà il primo azionista di Pirelli”.